- Le dieci strutture di “accoglienza” temporanea dove finiscono i cittadini non europei sprovvisti di permesso di soggiorno sono dei non luoghi, che favoriscono la nullificazione delle persone.
- «I bagni sono in condizioni deprecabili, in alcuni centri sono senza porte, non esistono tavoli, si mangia in piedi, non ci sono punti di aggregazione, attività sportive».
- Una questione enorme, inoltre, è rappresentata dai costi. Come riporta la Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili (Cild), nell’ultimo triennio per la gestione appaltata a soggetti privati dei dieci Cpr sono stati spesi circa 44 milioni di euro.
I centri per i rimpatrio dei migranti hanno fallito e costano quasi 45 milioni
20 marzo 2022 • 21:08