Filippo Turetta, il presunto assassino di Giulia Cecchettin, è stato arrestato in Germania, nei pressi di Lipsia, questa mattina. Era nella corsia di emergenza in autostrada perchè aveva finito benzina e soldi.

A differenza di come inizialmente riportato, la sua auto non era stata trovata vicino al lago di Barcis (Pordenone) dove il corpo della ventiduenne era stato trovato.

La ragazza è stata uccisa a coltellate e poi gettata in un burrone. I due si erano allontanati da Mestre sabato scorso e le ricerche erano in corso da tutta la settimana, ieri il tragico epilogo e il ritrovamento del corpo.
Al vaglio c’è l’ipotesi della premeditazione, gli inquirenti stanno setacciando il computer del ragazzo.

Il rientro in Italia

Sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi del rientro in Italia del ragazzo, ha risposto a LaPresse il legale di Turetta, Emanuele Compagno.

Secondo le prime ricostruzioni, l’arresto sarebbe stato possibile perchè il giovane – domenica scorsa - si sarebbe fermato a fare benzina usando banconote con macchie di sangue e le telecamere hanno inquadrato la sua punto nera mentre introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare ha aperto l’impianto, qualche giorno successivo, una banconota da 20 euro era macchiata.

Il tragitto

Prima dell’arresto di oggi, del ventiduenne veneto si erano perse le tracce domenica scorsa, quando la sua auto era stata ripresa da una telecamera in Austria.

Nei suoi confronti venerdì è stato diramato un mandato di arresto europeo per omicidio volontario, dopo che gli investigatori italiani avevano visionato un video in cui si vedeva Turetta che – in una zona industriale di Fossò, vicino a Venezia – discuteva animatamente con l’ex fidanzata e sembrava colpirla al viso. Lei poi scendeva dall’auto, lui la inseguiva e la colpiva violentemente, forse con un coltello. Le riprese mostrano Giulia cadere e Turetta che la prende per i piedi e la getta nel portabagagli. L’arma è stata ritrovata spezzata nel piazzale, le coltellate sarebbero state venti.

Dopo la violenza, che risale a sabato 11 novembre, Filippo ha proseguito in solitaria fino alla Valcellina, dove poi è stato rinvenuto il corpo, poi raggiunge San Candido domenica mattina 12 novembre ed entra in Austria, dove viene ripreso dal meccanismo di controllo della targa tra Lienz e la Carinzia.

La sua fuga si è interrotta oggi in Germania, dove è stato arrestato.

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