Pochi giorni fa aveva difeso il figlio 16enne e un ragazzino di Foggia, che in due video sparavano con una pistola scacciacani, definendola una «goliardata»: qualche giorno dopo, però, è stato lui stesso a essere protagonista di un filmato simile, che lo ritrae intento a sparare a salve dal balcone di casa per festeggiare il Capodanno, spiegando che «non è una barzelletta». Lorenzo Iaccarino, presidente del Consiglio comunale di Foggia, di Forza Italia, è stato travolto dalle polemiche, con l’opposizione a chiedere che si dimettesse. Dimissioni che, dopo una iniziale resistenza da parte dello stesso Iaccarino, sono arrivate stamattina con una lettera indirizzata al sindaco di Foggia, Franco Landella.

«Come noto - ha scritto Iaccarino - uno scampolo della mia vita privata è diventato, mio malgrado, di pubblico dominio. Ciò ha leso la mia immagine pubblica (che è stata sempre ineccepibile) e l’istituzione che rappresento. È superfluo evidenziare che sono del tutto consapevole che in una città ostaggio della mafia, in cui le pistole sparano per uccidere, è doveroso evitarne qualsiasi utilizzo, per il forte disvalore simbolico che esse rappresentano. Devo anteporre l’interesse dell’Istiiuzione che rappresento e della intera città, che per mia responsabilità si trova negativamente al centro della cronaca, e pertanto compiere un gesto per me doloroso ma inevitabile. Rassegno, pertanto le mie dimissioni dalla presidenza dell’assise comunale».

In un primo momento, però, Iaccarino aveva provato a difendersi dalle accuse, negando le proprie dimissioni: «Qualcuno si sta divertendo a mettere in giro questi video. Se qualcuno vuole contestare che stavo con una pistola a giocattolo, faccia pure. Mi sembra assurdo che stare con una pistola giocattolo sul balcone di casa possa essere un fatto determinante per chiedere le mie dimissioni. Non mi dimetto. L’ha comprata mio figlio perché è una pistola giocattolo con tappo rosso. E io mi sono assicurato che si trattasse di un’arma a salve».

Eppure, il video mostra che l’ex presidente del Consiglio comunale di Foggia non spara un solo colpo, ma ben cinque. Quattro uno dopo l’altro, poi la pistola si inceppa mentre la voce di un ragazzino dice: «Spara, spara ancora. C’è un altro colpo». E subito dopo parte un quinto sparo. Il filmato è stato girato la sera del 31 dicembre con un cellulare.

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