È morto a 68 anni il giornalista Rai Franco Di Mare. Lo ha annunciato la famiglia in una nota: «Abbracciato dall'amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall'affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie».

Entrato a Viale Mazzini nel 1991, per molti anni è stato inviato di guerra e ha seguito da vicino molti conflitti internazionali. Qualche mese fa, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva raccontato di essere affetto da una malattia terminale, il mesotelioma pleurico. 

«Nei Balcani, tra i proiettili all’uranio impoverito, iper-veloci, iper-distruttivi, capaci di buttare giù un edificio, ogni esplosione liberava nell’aria infinite particelle di amianto. Ne bastava una. Seimila volte più leggera di un capello. Magari l’ho incontrata proprio a Sarajevo, nel luglio del 1992, la mia prima missione. O l’ultima, nel 2000, chissà. Non potevo saperlo, ma avevo respirato la morte. Il periodo di incubazione può durare anche 30 anni. Eccoci», aveva dichiarato.

Ad aprile 2024, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, aveva accusato la Rai di avergli negato lo “stato di servizio”, un documento che raccoglie tutte le assegnazioni da inviato dove il giornalista è stato spedito nella sua carriera.

In quell’occasione, l’amministratore delegato e il direttore generale della Rai, Roberto Sergio e Giampaolo Rossi, avevano risposto di essere venuti a conoscenza della drammatica vicenda da pochi giorni e che avrebbero fatto «tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto».

Solo qualche giorno fa Di Mare si era sposato, dopo otto anni di fidanzamento, con la compagna Giulia Berdini.

Laureato in Scienze Politiche all'Università Federico II di Napoli. Comincia a collaborare con diversi giornali tra cui L'Unità, per il quale si occupa prevalentemente di cronaca giudiziaria e di politica estera. Per Rizzoli ha pubblicato Il cecchino e la bambina (2009) e il romanzo bestseller Non chiedere perché (2011) dove raccontava la storia di come ha incontrato in un orfanotrofio e si è innamorato di una bimba di dieci mesi che poi adotterà con il nome di Stella, che ha avuto tredici edizioni, ha vinto il Premio Roma e il Premio Fregene e si è classificato secondo al Premio Bancarella.

Aveva iniziato la sua carriera in Rai alla redazione esteri del Tg2, dove presto era diventato inviato speciale: ha seguito la guerra dei Balcani, è stato per un periodo in Africa e America centrale e si è occupato di documentari e servizi anche in altre parti del mondo. Nel 2003, dopo un passaggio al Tg1, passa alla conduzione di Unomattina estate e poi di Unomattina. Dal 2016 fino alla pensione nel 2021 ha condotto Frontiere sul Rai1 il venerdì sera. 

Le reazioni

«Sono profondamente colpito dalla notizia della scomparsa del collega Franco Di Mare. Così come ricordo con commozione il mio breve ma intenso colloquio telefonico Di qualche giorno fa. Mi unisco alle preghiere ed al ricordo di uno straordinario professionista. Sono vicino alla moglie, alla figlia, ai parenti ed alle persone che lo hanno amato. Un abbraccio forte» ha detto l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio.

In una nota più ampia l’azienda ha espresso «sincero cordoglio» anche da parte della presidente Marinella Soldi e del direttore generale Giampaolo Rossi. «La scomparsa di Franco Di Mare è per la Rai, per la quale si è sempre speso con passione e professionalità, motivo di profondo dolore, al quale si unisce la riconoscenza per quanto fatto nel corso della sua lunga carriera che lo ha spesso visto in prima linea per raccontare coraggiosamente i conflitti nel mondo. Una passione che lo ha accompagnato anche nei programmi condotti successivamente, nei ruoli dirigenziali ricoperti e nell'esperienza del programma di inchiesta Frontiere da lui condotto fino al 2023».

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