Un colossale processo di insabbiamento: è questa la sensazione che si ricava avvicinandosi all’indagine sugli abusi sessuali sui minori nelle chiese evangeliche della Germania in un considerevole arco di tempo, dal 1946 al 2020, diffusa nelle settimane scorse.

La ricerca, commissionata tre anni fa dallo stesso Consiglio della Chiesa evangelica tedesca (Ekd, l’organismo che riunisce le varie denominazioni protestanti della Germania), a un gruppo di ricercatori indipendenti – riuniti sotto la sigla Forum – ha accertato l’esistenza di almeno 2.225 vittime minorenni (l’età media registrata è di 11 anni) e 1.259 responsabili di violenze, di cui circa un terzo pastori.

Non solo: considerato che solo una delle 20 chiese regionali protestanti tedesche ha aperto completamente i propri archivi ai ricercatori, si ipotizzano numeri moto più alti: le vittime potrebbero essere oltre 10 mila.

“sono scioccata”

Il capo del consiglio della Chiesa evangelica, la vescova luterana di Amburgo Kirsten Fehrs, commentando i risultati del rapporto, ha detto: “Sono scioccata. Non posso dirlo diversamente. Da quando mi occupo di questo argomento, sono davvero scioccata da questo abisso di violenza che ha colpito così tante persone e che è stata commessa nella chiesa”. Parliamo del fatto – ha aggiunto - che nell’ambito delle comunità c’è stato chi si è voltato dall’altra parte.

Parliamo di un eclatante fallimento della nostra Chiesa nel rendere giustizia alle persone colpite. Non le abbiamo protette al momento del reato e non le abbiamo trattate con dignità quando hanno trovato il coraggio di farsi avanti”. Fehrs è presidente ad interim dell’Ekd, e ha preso il posto di Annette Kurschus, teologa e pastora protestante, dimessasi lo scorso 20 novembre in quanto accusata di aver coperto un caso di abusi risalente a diversi anni prima.

In effetti la procura di Siegen, nel land della Renania settentrionale-Vestfalia, sta indagando su casi di possibili molestie sessuali ai danni di alcuni giovani da parte di un uomo che ha lavorato nello stesso distretto ecclesiastico insieme a Annette Kurschus e che la pastora conosceva personalmente.

La teologa ha sempre dichiarato di non essere stata a conoscenza dei fatti; il quotidiano locale "Siegener Zeitung" ha però citato la testimonianza di due uomini che sostenevano di aver informato Kurschus in modo dettagliato sulle accuse di abuso, già alla fine degli anni Novanta. Tuttavia sembra che la procura stia per archiviare il caso perché non sussistono elementi penalmente rilevanti. Questo per dire del clima e del dibattito che accompagna la vicenda.

La punta dell’iceberg

Lo studio indipendente di 864 pagine, realizzato in otre tre anni da ricercatori di otto istituti (commissionato e finanziato dall'Ekd per 3,6 milioni di euro), ha dunque investito l’opinione pubblica tedesca, le stesse chiese protestanti e i suoi servizi di assistenza sociale (Diakonie, presenti in tutto il paese); le chiese evangeliche che rappresentano in tutto circa 19 milioni di fedeli in Germania (i cattolici sono 21 milioni), pensavano di essere al di sopra dello scandalo rispetto a quanto avveniva nella Chiesa cattolica, tuttavia la ricerca ha messo in luce quanto fosse illusoria questa autopercezione da parte delle comunità di fedeli. Il gruppo di ricercatori di Forum, ha quindi scoperchiato il vaso di pandora sulla profondità del fenomeno e su come sono state trattate le violenze sessuali perpetrate sui minori all’interno della Chiesa protestante.

«È la punta dell'iceberg», ha dichiarato in proposito Martin Wazlawik dell'Università di Hannover che ha coordinato l’indagine, rispetto alla voragine che si è aperta nel mondo evangelico con l’emergere della vicenda. La ricerca era stata commissionata nel 2020, con l'obiettivo di analizzare il problema e individuare le strutture che al loro interno permettono il verificarsi delle violenze e degli abusi di potere.

Peggio della chiesa cattolica

Nello spiegare l'ampiezza della zona d'ombra rilevata dall’indagine, i ricercatori hanno lamentato di aver avuto accesso soprattutto ad atti "disciplinari" e non anche ai dossier "personali", forniti soltanto da una delle 20 strutture regionali che compongono il Consiglio della Chiesa evangelica.

Finora gli sforzi dell'Ekd per portare alla luce gli abusi sono stati meno determinati di quelli compiuti dalla Chiesa cattolica, ha affermato Harald Dressing, uno degli autori dello studio. D’altro canto la Chiesa cattolica in Germania, aveva pubblicato una ricerca simile nel 2018 sulla base dell'analisi di quasi 40.000 fascicoli personali compresi nel periodo che va dal 1945 al 2014; dalla documentazione raccolta era venuto fuori un quadro già di per sé allarmante: 1.670 sacerdoti e diaconi erano stati accusati di abusi sessuali e ben 3.677 bambini e adolescenti erano stati identificati come vittime.

Resta un fatto che senza una vasta rete di complicità a livello istituzionale, nessuna delle due chiese, la protestante e la cattolica, avrebbe potuto mantenere il silenzio e l’omertà su un numero così grande di reati per un tempo tanto lungo. In una dichiarazione congiunta dello scorso 6 febbraio, tutte le principali realtà della Chiesa evangelica tedesca, a livello regionale come a livello federale, affermavano:

«I risultati dello studio Forum rivelano un fallimento decennale della Chiesa protestante e della diaconia a tutti i livelli e in tutte le Chiese regionali. Le persone colpite non sono state ascoltate, i reati non sono stati affrontati, i colpevoli sono stati protetti e la responsabilità non è stata assunta. La violenza sessuale fa parte della realtà della nostra Chiesa e della nostra diaconia».

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