Continua con la sua 30esima puntata la rubrica “Politica resiliente” curata da Avviso Pubblico, l’associazione nata nel 1996 per riunire gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica.


Si è appena conclusa una nuova legislatura molto deludente sotto il profilo del contrasto alla piaga sociale del gioco azzardo. Negli ultimi mesi si è discusso a lungo di una legge delega di riordino del settore che però alla fine, anche questa volta, non è stata approvata.

Mentre lo stato continua a guardare più alle entrate tributarie garantite dalle giocate dei cittadini rispetto alle enormi ricadute, sociali, sanitarie e criminali, di una spropositata offerta di azzardo che non ha eguali in Europa, regioni ed enti locali provano a sobbarcarsi l’onere di difendere la salute pubblica.

Da anni come Avviso pubblico insieme a tante altre associazioni sottolineiamo la necessità di una riforma nazionale del gioco d’azzardo che dia certezze rispetto ad alcuni interrogativi ancora aperti. Il settore del gioco d’azzardo in Italia è, infatti, caratterizzato da una diffusa frammentazione delle misure di limitazione del fenomeno adottate negli anni da regioni e comuni nell’ottica della prevenzione e del contrasto della diffusione dei disturbi da gioco d’azzardo. La cartina dell’Italia su questo tema è a macchia di leopardo, e spesso sensibili differenze si possono rintracciare anche rispetto a territori tra loro limitrofi: il rischio è di pregiudicare l’efficacia stessa di queste misure.

L’obiettivo di una legge nazionale deve essere proprio quello di garantire una maggiore omogeneità a queste misure, lasciando in ogni caso a comuni e regioni la possibilità di intervenire con misure più restrittive, cogliendo gli spazi di interventi che da almeno un decennio la giurisprudenza amministrativa riconosce agli enti territoriali, i primi a dover fronteggiare anche le conseguenze del gioco sulla salute.

I prossimi passi

Il prossimo parlamento, intervenendo per riordinare il settore, dovrà tenere conto delle numerose risultanze che collegano le attività del gioco d’azzardo ad attività tipicamente oggetto della criminalità organizzata quali, ad esempio, prestiti a tassi usurari e riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Vanno poi implementate altre misure: anche con l’aiuto delle attuali tecnologie, va posta la priorità di rendere effettivo il divieto di gioco d’azzardo per i minorenni.

Il rapporto tra gioco e nuove generazioni è, del resto, un ambito particolarmente delicato anche alla luce dell’espansione del fenomeno del gaming, che dovrà essere oggetto di attenzione da parte del nuovo governo.

Il prossimo legislatore dovrà, inoltre, considerare gli effetti del gioco online: vanno in primo luogo raccolti dati certi per comprendere l’effettiva consistenza del fenomeno e, in ogni caso, va individuato il modo per intervenire anche rispetto a questo fenomeno.

Secondo i dati diffusi nel 2021 dall’Istituto superiore di sanità, a causa della pandemia, il gioco d’azzardo online ha registrato un notevole aumento. Anche durante la disperazione più nera che ha portato la pandemia da Covid-19, si è continuato a giocare d’azzardo in moltissime piattaforme e anzi molte persone hanno anche aumentato il tempo trascorso a giocare. Il Covid ha quindi finito per accelerare un processo già in atto: il progressivo aumento del gioco online a discapito della rete fisica. A dimostrarlo sono i dati.

I numeri

Nel corso del 2020, in un solo anno, sono stati attivati ben 4 milioni e 277 mila conti di gioco su piattaforme online (da quando esiste l’anagrafe del gioco d’azzardo online sono stati aperti in totale 13 milioni e 686mila conti compresi quelli del 2020), sono stati puntati 40 miliardi e 50 milioni di euro e sono stati persi 2 miliardi e 356 milioni. In media ognuno, dopo ore e ore di giocate, ha lasciato al banco digitale 670 euro.

E ancora. Nel 2021 in Italia secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli siamo tornati ai livelli pre-pandemia, raggiungendo quota 110,88 miliardi di euro con un incremento del 25,5 per cento rispetto all’anno precedente. La spesa per il gioco – che corrisponde al ricavato della filiera ottenuto sottraendo le “Vincite” realizzate nel periodo (95,5 miliardi di euro) della raccolta – nel 2021 è stata pari a 15,42 miliardi di euro, con un incremento del 17,95 per cento rispetto al precedente anno.

Complessivamente il 2021 ha fatto registrare un incremento di oltre il 16 per cento rispetto al 2020 in tema di entrate erariali del settore giochi a fronte di un aumento della spesa dei giocatori di circa il 18 per cento rispetto allo stesso anno (dal Bilancio di esercizio Adm per il 2021).

Per aumentare il livello di consapevolezza dei rischi e pericoli che ruotano intorno al mondo del gioco d’azzardo fisico e online, cercando di coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone con una particolare attenzione al mondo giovanile, Avviso Pubblico e Bper Banca hanno deciso di promuovere il progetto “La trappola dell’azzardo”.

«Bper Banca ha deciso di assumere anche un ruolo sociale all’interno di questo fenomeno che sempre più ha riflessi sulle famiglie e sulla comunità» ha dichiarato Flavia Mazzarella, presidente di Bper Banca, in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto. «Fino ad oggi sono state sottovalutate le gravi conseguenze e le ricadute sociali del fenomeno Gioco d’azzardo patologico. Il segnale forse più preoccupante è quello dei giovani, alcuni anche minorenni, che sono sempre più attratti dalle scommesse online e dalle slot machine. Il Gruppo Bper da anni è impegnato su questo fronte, attuando diverse azioni volontarie che una Banca ha il dovere morale di porre in essere per tutelare i propri clienti e le loro famiglie, affiancandole con un’attività di sensibilizzazione e informazione che svolge nelle scuole o organizzando convegni nei territori in cui è presente, come quello di oggi nello splendido palcoscenico della città eterna insieme ad Avviso Pubblico che ci ha affiancato nella realizzazione di questo progetto».

Gli interessi della criminalità organizzata

Per il presidente di Avviso pubblico Roberto Montà «Il progetto ideato con Bper Banca rappresenta un ulteriore attestato di testimonianza dell’impegno che Avviso Pubblico sta portando avanti da diversi anni per prevenire il diffuso fenomeno del gioco d’azzardo patologico che colpisce sempre di più le giovani generazioni. Il progetto, nei prossimi mesi, coinvolgerà cinque città italiane da nord a sud del paese, attraverso dieci incontri di formazione e di sensibilizzazione sia con gli studenti, sia con la cittadinanza e le istituzioni locali. Insieme agli aspetti legati alla salute e alla dipendenza affronteremo anche il rapporto mafie e gioco d’azzardo, che come ci conferma l’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia presentata qualche giorno fa dal ministro dell’Interno, rappresenta per le organizzazioni criminali uno dei principali settori di interesse mafioso, con rilevanti implicazioni sia all’interno della società che nell’economia».

L’ultimo Rapporto della Dia conferma infatti, ancora una volta, gli interessi mafiosi nei confronti di questo settore considerato per le mafie «fonte primaria di guadagno verosimilmente superiore al traffico di stupefacenti, alle estorsioni e all’usura e uno strumento che ben si presta a qualsiasi forma di riciclaggio».

Per affrontare seriamente questo problema e tutelare la salute dei tanti, troppi giocatori che sempre più cadono nella trappola dell’azzardo dobbiamo lavorare più in sinergia, con le associazioni, le istituzioni, le scuole, la cittadinanza, partendo da un robusto decremento dell’offerta – non vietando, ma regolamentando – perché proseguendo su questa strada non faremo altro che creare nuove opportunità per le mafie ai danni delle tante persone che continueranno ad impoverirsi.

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