Fatti

«Lavoro in carcere e celle nuove»: le parole vane del capo del Dap

Giovanni Russo, il responsabile dell’amministrazione penitenziaria, aveva promesso occupazione. Ma a un anno di distanza da quell’impegno la situazione dietro le sbarre è sempre più drammatica, mentre proprio questa settimana è stato superato il record di suicidi in cella in un anno

«Io nel giro di un anno sarò in grado di offrire a più della metà dei detenuti del nostro paese un’attività lavorativa». Una promessa dal sapore del miracolo quella pronunciata, 14 mesi fa, da Giovanni Russo, il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, magistrato in aspettativa e scelto dal governo delle destre per guidare il disastrato universo carcerario. Prima di entrare nel merito del roboante impegno assunto, più di un anno fa, bisogna svelare uno dei tratti distintivi di R

Per continuare a leggere questo articolo