Open Arms divulga gli audio ripresi dal sottomarino durante le operazioni del 2019: si trattava di normali operazioni di salvataggio. Dopo l’ultima udienza del processo che vede imputato l’ex ministro degli Interni, attuale ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, tenutasi a Palermo il 2 dicembre scorso, l’avvocata Giulia Bongiorno aveva rivelato di presunti file audio che avrebbero testimoniato conversazioni compromettenti fatte in lingua spagnola da un membro dell’equipaggio della Ong e una terza persona non meglio identificata.

I legali della Ong hanno fatto richiesta di averli e procedere a una traduzione italiana. Quello che si evince dai file in questione è una conversazione tra il capitano di allora della Open Arms, Marc Reig e un marinaio che dal ponte della nave osservava il mare con un cannocchiale e parlava con lui di un’imbarcazione apparsa sul radar della nave, rivelatasi poi un peschereccio.

La conversazione tra i due, segnalano, è uno scambio veloce durante una normale operazione di ricerca notturna, la cui procedura prevede che in presenza di un segnale radar, i gommoni veloci vengano messi in mare e inviati a controllare che non si tratti di imbarcazioni in pericolo.

Questa la traduzione:

È un peschereccio, di una di quelle barchette di legno...

Tu dici una nave, che è molto più grande... Quello che vediamo qui, no?...

tu dici una nave, che è molto più grande...

Pronto?

Intendi a ore 10 o a ore 12?

Ricevuto, Carlito, ben ricevuto.

Ben ricevuto Carlito, ben ricevuto.

Todo, todo es palangre, ¿no?, ¿me dices…?

È un peschereccio, no?, mi stai dicendo…”

Le accuse di Bongiorno

Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio perché, quando era ministro dell’Interno, bloccò lo sbarco di 147 persone a bordo della nave dell’ong spagnola. La documentazione di cui si parla oggi faceva parte del fascicolo del pm e la difesa di Salvini ha chiesto e ottenuto l’inserimento nel dibattimento, quindi sarà utilizza nel processo. Il materiale era stato ripreso da un sommergibile della marina militare italiana il 1 agosto 2019: «Erano a disposizione della procura ma la difesa non ne sapeva nulla, erano atti messi a disposizioni delle parti dagli inquirenti e facevano parte del fascicolo del pm ma a noi no», ha detto l’avvocata Bongiorno.

Il sottomarino "Venuti” della marina monitorava l’attività nel mar Mediterraneo e aveva ripreso anche il barcone di migranti partito dalla Libia.

Open Arms replica: «L’operazione è riportata anche sul diario di bordo della nave, già da tempo acquisito agli atti del processo come del resto, tutti i fatti avvenuti durante la missione». E ha inviato alla stampa uno screenshot del diario. La prossima udienza è fissata per il 13 gennaio.

© Riproduzione riservata