L’ex senatore del M5s ed ex conduttore televisivo sarà uno dei pochi politici a votare contro il governo di Mario Draghi. È l’ultimo capitolo di una storia personale che si intreccia con la pulsione euroscettica che sempre riaffiora nel dibattito
- La carriera di Paragone inizia con il suo approdo alla Padania, un giornale che vuole far diventare «contro l’Europa».
- Poi il suo antieuropeismo si affievolisce e ritorna solo nella seconda parte della sua carriera televisiva.
- Oggi Paragone va in controtedenza, ma riuscirà a rimanere legato al suo antico ideale, o lo scaricherà, come hanno fatto tutti?
«Mario Draghi rappresenta l’Unione europea e per questo è distante anni luce dalle mie posizioni». In un panorama politico in cui quasi tutte le forze politiche, mediatiche e culturali sembrano aver accolto l’arrivo dell’ex presidente della Bce come quello di un salvatore, parlare con l’ex senatore del Movimento 5 stelle ed ex conduttore televisivo Gianluigi Paragone rappresenta di sicuro un cambio di prospettiva. «Draghi sarà un fuoriclasse ma è un fuoriclasse della squadra avversaria - di



