Nicola Fraotoianni di LeU depositerà un’interrogazione indirizzata al governo per fare chiarezza sul caso di Emanuele Scalabrin, il ragazzo di 33 anni con precedenti di tossicodipendenza e spaccio ritrovato morto in una cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di Albenga. Come rivelato da Domani sono infatti molti i punti oscuri in questa vicenda e per il parlamentare «il nostro paese non può permettersi ambiguità».

Secondo la compagna, Scalabrin è stato colpito durante il fermo, ipotesi seguita anche dai legali della famiglia. Portato al pronto soccorso inoltre risulta essersi fermato solo pochi minuti, infine il giallo delle registrazioni mancanti in caserma: i carabinieri hanno dichiarato nei loro rapporti di aver monitorato il detenuto attraverso le telecamere di sorveglianza, ma le telecamere non hanno registrato.
Fratoianni ha detto: «Serve sgombrare il campo dai sospetti avanzati dalla famiglia di fronte ad aspetti poco chiari in questa tragedia: dalle fasi dell'arresto, ad una visita medica durata 5 minuti, al fatto che il ritrovamento del corpo sarebbe avvenuto con notevole ritardo, per non parlare del fatto che non esiste la registrazione del video controllo di sorveglianza, perché l'hard disk non c'è più.
Troppe stranezze su cui deve fare chiarezza la magistratura, ma anche l'Arma dei Carabinieri deve dare delle risposte». 
Per questo «presenteremo un'interrogazione parlamentare al governo - conclude Fratoianni  - perché ci sia un contributo pieno alla ricerca della verità, e il Comando generale dell'Arma proceda alle necessarie ed approfondite ispezioni. Il nostro paese non può permettersi ambiguità su questo».

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