Beppe Grillo impartisce regole nei salotti televisivi. In un articolo pubblicato sul suo blog il fondatore del Movimento cinque stelle si lancia in una prosopopea sull’etica dell’informazione. «Non è più accettabile che le immagini dei servizi e degli ospiti in studio vengano svilite con inquadrature spezzettate e artatamente indirizzate – scrive Beppe Grillo – non è più ammissibile che l’ospite in trasmissioni televisive (rappresentante politico, esperto, opinionista, ecc) venga continuamente interrotto quando da altri ospiti, quando dal conduttore, quando dalla pubblicità, che determina il livello del programma fomentando la litigiosità ed immolando il rispetto della persona sull’altare dell’audience».

Il garante dei Cinque stelle dice che questo modo di fare informazione è «intrattenimento di bassa lega che sfocia in propaganda da quattro soldi» e serve soltanto a «propinare le posizioni degli editori o dei conduttori di turno».

Le regole del gioco

Se agli albori del Movimento i suoi esponenti evitavano i confronti televisivi, ora chiedono di cambiare le regole del gioco. «Chiediamo che i nostri portavoce, ospiti in trasmissioni televisive, siano messi in condizione di poter esprimere i propri concetti senza interruzioni di sorta per il tempo che il conduttore vorrà loro concedere, e con uguali regole per il diritto di replica, che dovrà sempre essere accordato». Non soltanto tempi di risposta lunghi e con diritto di replica, ma anche nuove inquadrature «in modalità singola, senza stacchi sugli altri ospiti presenti o sulle calzature indossate, affinché l’attenzione possa giustamente focalizzarsi sui concetti da loro espressi». 

Le definisce regole «di buon senso» e di «buona educazione» che «consentiranno ai portavoce del M5S di presenziare a trasmissioni televisive con la giusta considerazione e il dovuto rispetto nei confronti dei telespettatori».

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