Anche oggi potete trovare qui tutte le informazioni essenziali sul conflitto in corso in Ucraina.

Cosa c’è da sapere: 

  • In un’intervista a Porta a porta ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto di escludere la Crimea dalle trattative con il presidente russo Vladimir Putin e ha criticato l’organizzazione della Via Crucis del papa che aveva voluto dare un segnale di pace facendo portare la Croce a due donne, una ucraina e una russa. 
  • Continua la linea dura del Regno Unito, che per bocca della sua ministra degli Esteri Liz Truss sostiene ancora che Putin si sta «umiliando sulla scena mondiale» e invita gli alleati internazionali ad andare «più avanti e più velocemente» nel sostenere l'Ucraina e frenare il leader russo.
  • Un tribunale di Kiev ha lanciato il primo processo per crimini di guerra dall'inizio dell'invasione russa a carico di un soldato accusato di aver ucciso un civile di 62 anni. L'accusato è un sergente russo di 21 anni, Vadim Shysimarin, della divisione blindati Kantemirovskaya, attualmente in arresto. Secondo l'accusa Shysimarin era di stanza nella regione di Sumy quando ha ucciso il civile lo scorso 28 febbraio nel villaggio di Chupakhivka. È accusato di aver sparato all'uomo disarmato che era su una bicicletta e stava parlando al telefono dopo aver ricevuto l’ordine di «uccidere il civile in modo che non segnalasse» lui e altri quattro soldati fuggiti alle forze ucraine.

18.30 – Anche la Spagna è favorevole all’allargamento della Nato

La Spagna sostiene l’ingresso della Finlandia nella Nato. A dirlo è il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, «perché a Nato alla fine è un’unione di democrazie, è scritto nel trattato di Washington. E Finlandia è una democrazia consolidata».


17.38 – Il capo del Pentagono sente il ministro della Difesa russo

Il segretario della Difesa americana, Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa russo Sergej Shoigu. È la prima volta che accade dall’inizio della guerra. Austin ha chiesto a Shoigu un rapido cessate il fuoco in Ucraina e messo in evidenza l’importanza di preservare canali di comunicazione.


17.03 – Le dichiarazioni del ministro Di Maio al termine del G7

«Per l’Italia è essenziale costruire un percorso negoziale per arrivare alla pace che sia il più possibile collegiale. Bisogna aprire un tavolo con la presenza degli attori internazionali più rilevanti», ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «L’aumento dei prezzi a cui stiamo assistendo è inquietante, rischiamo una guerra mondiale del pane. Il prossimo mese l'Italia, in collaborazione con la Fao, sosterrà un’iniziativa per affrontare la crisi alimentare nell'area del Mediterraneo».

Per quanto riguarda invece l’entrata di Finlandia e Svezia all’interno della Nato. Di Maio ha detto che l’Italia è disposta ad accogliere all’interno dell’Alleanza atlantica. 


16.44 – Primo processo contro un soldato russo

Vadim Shishimarin, soldato russo di 21 anni, è accusato di aver ucciso un civile nella regione di Sumy. Oggi a Kiev si è sostenuto contro di lui il primo processo per crimini di guerra da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio. Shishimarin è stato rinviato a giudizio e dovrà presentarsi in aula il prossimo 18 maggio. 


16.05 – La premier finlandese attesa a Roma

La prima ministra della Finlandia, Sanna Marin, è attesa in visita a Roma il prossimo mercoledì. A Palazzo Chigi incontrerà in tarda mattinata il premier Mario Draghi. La Finlandia ha deciso di voler entrare all’interno della Nato ma non tutti gli alleati sono d’accordo a partire dal leader turco Recep Tayyip Erdogan.


15.10 – L’incontro dei ministri degli Esteri del G7


14.50 – Il punto sulle vittime civili e gli attacchi alle strutture sanitarie

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, «complessivamente, tra il 23 febbraio e l'11 maggio, ne sono stati segnalati 211, che hanno provocato 75 morti e 55 feriti», contro le strutture sanitarie presenti in Ucraina. Gli attacchi aumentano di giorno in giorno. Stando all’ultimo bollettino ufficiale delle Nazioni unite sono almeno 3.541 i civili rimasti uccisi dall’inizio della guerra, mentre sono 3.785 i feriti. Tuttavia i dati sono al ribasso e non tengono conto di diverse città che sono sotto il controllo dei russi o sotto assedio, come Mariupol.


13.38 – Erdogan è contrario all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato

Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, si è espresso contrario all’adesione di Finlandia e Svezia all’interno della Nato. «Non abbiamo un’opinione positiva», ha detto Erdogan ai giornalisti. «Non si ripeta lo stesso errore commesso con l’adesione della Grecia. Secondo il leader turco Stoccolma ed Helsinki ospitano «i terroristi del Pkk», il Partito dei Lavoratori del Kurdistan considerata come organizzazione terroristica da parte di Erdogan.


13.29 – La crisi del grano

«Se non possiamo esportare i prodotti agricoli che sono nei magazzini non avremo spazio per accogliere i nuovi raccolti e la crisi diventerà sistemica, un blocco totale della filiera ucraina. Non ce lo possiamo permettere e chiedo ai Paesi africani e asiatici di fare pressioni sulla Russia perché fermi la guerra e rimuova il blocco ai nostri porti», ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a margine del G7.

Il ministro italiano delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha avuto un colloquio con il suo omologo ucraino per cercare di sbloccare la situazione, dopo che anche il premier Draghi a Washingotn ha ribadito la necessità di consegnare il grano bloccato nei porti ucraini agli stati che ne hanno più bisogno.

Nel frattempo, l’Unione europea sta pensando a un piano di azione, leggi l’approfondimento per capire di cosa si tratta:


11.57 – Continua la fornitura di gas alla Finlandia. Per il momento nessuno spazio per un incontro Putin-Zelensky

La Federazione russa non rifiuta un incontro tra i presidenti russo e ucraino Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, ma è impossibile tenerlo senza preparazione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Secondo Peskov, «non ci sono ancora progressi per un documento» che i presidenti di Russia e Ucraina potrebbero finalizzare durante l'incontro.

Il Cremlino ha anche smentito le notizie di stampa circolate ieri secondo le quali Mosca interromperà da oggi le forniture di gas alla Finlandia. «Non ci sono per interrompere le forniture di gas alla Finlandia da oggi, questa è un'altra bufala», ha commentato il portavoce, Peskov.

L’Alto rappresentante per la politica estera Ue ha fatto sapere che l’Unione fornirà ulteriori aiuti militari di 500 milioni di euro per aiutarla a difendersi dall'invasione russa.


11.05 – Azovstal, assalto dei russi dopo i bombardamenti

Nella notte l’artiglieria e gli aerei di Mosca hanno bombardato pesantemente l’area dell’acciaieria Azovstal a Mariupol, dove sono asserragliate le forze ucraine e il battaglione Azov. In mattinata è partito l’assalto della fanteria russa, con l’aiuto di carri armati e veicoli corazzati. Lo afferma il vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar. 


10.30 – I russi sono in difficoltà sul campo, Lavrov alza il tiro

Per il ministro degli Esteri russo l'Unione europea si è trasformata da «piattaforma economica costruttiva» «in player militare aggressivo» nell'arena internazionale. Secondo Lavrov i paesi Ue «si stanno precipitando esattamente lungo i binari che la Nato sta già tracciando, confermando così la tendenza a fondersi con la Nato e svolgere, di fatto, le funzioni di sua appendice». Il capo della diplomazia russa rispetto all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue ha «forti dubbi sul fatto che questo desiderio da parte di Kiev sia innocuo».

Per i funzionari militari britannici invece le pesanti perdite subite di recente da una colonna di blindati russi dimostrano la pressione a cui sono sottoposti i comandanti di Mosca per fare progressi nell'Ucraina orientale. La Russia ha perso elementi «significativi» di almeno un gruppo tattico di battaglione, così come le attrezzature utilizzate per dispiegare rapidamente il ponte galleggiante, ha affermato il ministero della Difesa britannico.


9.37 – Le truppe russe si ritirano da Kharkiv

Secondo quanto riferisce il New York Times Mosca starebbe ritirando le proprie truppe da Kharkiv. Il quotidiano fa riferimento a funzionari ucraini e occidentali. Le truppe del Cremlino a questo punto potrebbero dirigersi a sudest, dove i russi stanno avendo più successo. 

Intanto il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin si è associato alla richiesta di un tavolo per la pace in Ucraina come richiesto da Mario Draghi. L’idea è «da appoggiare» ha detto il cardinale. «L'ho sempre detto e lo ripeto qualsiasi tentativo che possa portare alla conclusione della guerra è benvenuto».

Sul fronte diplomatico l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell ha annunciato in mattinata che l’Unione europea continua a lavorare sull’embargo petrolifero. «Il lavoro continua sulle sanzioni. Sono sicuro che avremo un accordo, ne abbiamo bisogno e lo avremo perché dobbiamo sbarazzarci della dipendenza dal petrolio dalla Russia. Dobbiamo comprendere le circostanze specifiche di ciascuno dei 27 Stati membri. Ma se non c'è accordo sul livello degli ambasciatori lunedì i ministri quando si riuniranno al Consiglio Ue Affari esteri devono fornire lo slancio politico» ha detto.


8.50 – Rischio nucleare e scambio di prigionieri

«La Russia sta attaccando la nazione sovrana dell'Ucraina con minacce vergognose e inaccettabili sull'uso delle armi nucleari». Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel nel punto stampa al termine della sua visita al memoriale di Hiroshima, in Giappone. «Questo non sta solo scuotendo la sicurezza dell'Europa. Sta pericolosamente alzando la posta in gioco per il mondo intero».

Resta tesa anche la situazione intorno alla Azovstal, dove i militari ucraini continuano a resistere dopo l’evacuazione dei civili. Kiev ha proposto uno scambio di prigionieri per risolvere la situazione: «Lì dentro ci sono 38 nostri soldati feriti gravemente. Abbiamo offerto in cambio 38 prigionieri russi e abbiamo un piano già pronto che potrebbe funzionare. Se tutto va bene proveremo a metterlo in pratica entro la fine della settimana. Ma date le esperienze passate con i russi durante le evacuazioni, stavolta pretendiamo un accordo firmato tra le parti. Cioè Ucraina, Russia, Croce Rossa e un Paese mediatore come potrebbe essere la Turchia». Così la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

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