Anche oggi vi segnaliamo nel nostro live blog tutti gli eventi salienti del conflitto ucraino. 

Cosa c’è da sapere:

  • Il ministro della Transizione ecologica è dell’opinione che si dovrebbe pagare il metano in rubli «per qualche mese». Lo ha detto alla testata Politico.
  • Intanto, si è riunito il Consiglio dei ministri dell’Energia dell’Ue per stabilire nuove sanzioni contro la Russia. La Francia ha annunciato che l’embargo sul petrolio potrebbe essere rinviato. La ministra francese Pompili ha ribadito la compattezza degli stati europei nel rispettare i contratti in euro.
  • Sono riprese stamattina alle 7 le operazioni di evacuazione dei civili da Mariupol. Il governo ucraino spera di riuscire a proseguire nel salvataggio dei civili iniziato nei giorni scorsi. Il presidente ucraino ha dichiarato che per la prima volta il corridoio vitale per evacuare i civili dall'acciaieria Azovstal a Mariupol ha iniziato a funzionare, affermando che ci sono stati due giorni di «reale cessate il fuoco».
  • La presidente del Congresso americano Nancy Pelosi si è recata a sorpresa a Kiev, dove ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per ribadire il messaggio che Washington è al fianco degli ucraini per combattere «la diabolica invasione di Putin». La First Lady Jill Biden visiterà i profughi ucraini in Romania e Slovacchia a partire da giovedì.
  • Dopo una denuncia simile da parte della Svezia, ieri il ministro degli Esteri della Danimarca Jeppe Kofod ha denunciato una «violazione russa dello spazio aereo danese» convocando oggi l'ambasciatore russo a Copenaghen per colloqui.
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19.32 – È stato identificato un primo russo sospettato di essere tra i responsabili di un massacro di civili a Bucha. Sarebbe Sergey Kolotsey, comandante di un’unità della Guardia nazionale russa, e lo ha reso noto la procuratrice generale ucraina Iryna Venediktova. Kolotsey avrebbe ucciso quattro uomini disarmati il 18 marzo scorso e torturato un altro civile il 29 dello stesso mese.

18.59 – La ministra francese per la transizione ecologica Barbara Pompili, durante la conferenza stampa dopo il Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia, ha ribadito: «Vi confermo che tutti gli stati membri hanno detto che si devono mettere in opera le sanzioni e rispettare i contratti, che sono in euro».

17:48 –  Le compagnie energetiche europee dovrebbero essere provvisoriamente autorizzate a soddisfare le richieste russe di pagare il gas aprendo conti in rubli, lo ha detto il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a Politico.

«Penso che sarebbe bene per qualche mese, almeno, permettere alle aziende di andare avanti , mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni», ha detto, aggiungendo che vuole «una rapida e molto chiara pronuncia della Commissione europea» confermando che le compagnie petrolifere e del gas possono pagare in rubli per il momento.

Nel frattempo, l’esecutivo si prepara a un possibile taglio del gas russo con misure per risparmiare energia e per mantenere in funzione più a lungo le centrali a carbone, ma al momento non è riuscito a sopperire all’eventuale mancanza di metano.

Politico ha titolato scrivendo che i pagamenti sarebbero stati effettuati «in rubli», il ministero ha in parte smentito confermando che l’Italia è pronta a usare il meccanismo chiesto dal decreto di Vladimir Putin: «L’articolo è fuorviante e non corrisponde alla posizione espressa dal ministro Cingolani che non ha mai aperto ad un pagamento in rubli», ma ha aggiunto: «In attesa che si definisca unitariamente, a livello di Ue, la posizione sui pagamenti, lo schema euro/rubli che prevede che le imprese paghino in euro, al momento non lascia ravvisare una violazione delle sanzioni stabilite il 24 febbraio».

15:48 – «Dopo due mesi di lavoro la Germania non è contro l'embargo al petrolio russo. Naturalmente sarà un carico pesante ma siamo pronti a questo». Lo ha detto il ministro tedesco per gli Affari economici e l'azione climatica Robert Habeck arrivando al consiglio dei ministri dell'Energia a Bruxelles.«Abbiamo avuto una dipendenza molto forte - ha spiegato -. Prima della guerra dal petrolio russo era 45 per cento, l'abbiamo ridotta al 12 per cento. C'è un problema locale abbastanza grande, che riguarda la regione di Berlino, e se lo stop al petrolio si verificasse non avremo il tempo per risolverlo, e ovviamente l'aumento dei prezzi e forse la catena di approvvigionamento, ma non colpirebbe l'economia nazionale nel suo insieme».

E ha aggiunto: «Aiuterebbe avere qualche mese in più, abbiamo bisogno di preparazione tecnica, trovare le navi, preparare i porti. Avere del tempo in più aiuta ma altri paesi hanno problemi più grandi e chiedono solidarietà».

14.22 – Nuovo rinvio sulle sanzioni

«È attualmente in preparazione un nuovo pacchetto di sanzioni ma non sarà l'oggetto di questo Consiglio Energia, si vedrà nei prossimi giorni». Lo ha dichiarato Barbara Pompili, ministra per la Transizione ecologica della Francia, Ppaese che detiene la presidenza di turno dell'Ue, al suo arrivo alla riunione dei ministri dell'Energia.

Il taglio delle forniture di gas alla Polonia e alla Bulgaria «rompe i contratti negoziati ed è dunque inaccettabile: continueremo a pagare in euro i contratti stipulati in euro o in dollari per quelli stipulati in dollari» ha aggiunto.

In mattinata, il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck aveva detto che l’accordo sull’embargo al petrolio russo non c’era ancora perché a suo dire alcuni paesi non erano ancora pronti.

13.20 – L’attacco di Letta

«”Buon lavoro, Ministro Lavrov”. L'abisso. Ma quel che è più grave è che la vicenda dello spot da propaganda di guerra anti Ucraina stia passando, con solo pochi scossoni. Siamo cosi' pochi a pensare che non sia possibile, né accettabile? E che sia un'onta per l'Italia intera? #Retequattro». Così su twitter il segretario Pd Enrico Letta attacca l'intervista al ministro degli esteri russo sul canale Mediaset.

Sull’argomento era intervenuto anche il deputato di Italia viva e segretario della commissione Vigilanza Rai Michele Anzaldi: «L'imbarazzante e grave spettacolo reso ieri da Mediaset con il ministro russo Lavrov, operazione evidentemente concordata al massimo livello dall'editore per come è stata proposta (dalla copertina in poi), faccia riflettere anche sul ruolo del servizio pubblico. Se ci fosse una Rai realmente presente e autorevole sull'informazione, episodi del genere avrebbero molta meno influenza sui telespettatori o forse non ne avrebbero alcuna».

Il deputato del Pd Filippo Sensi a sua volta aveva chiesto che la Farnesina convocasse l’ambasciatore russo per chiarire le parole del ministro.

12.41 – Il monito dell’Ue

«I canali di informazione dell'Unione europea e degli Stati membri devono vigilare e non permettere l'incitamento alla violenza o all'odio nei programmi, come previsto dalla direttiva» che disciplina le attività dei media nell'Ue. Lo ha dichiarato Johannes Bahrke, portavoce della Commissione europea, rispondendo a una domanda sulla partecipazione ai talk show mandati in onda sui media italiani di giornalisti russi che presentano il punto di vista pro Cremlino sulla guerra.

Secondo il portavoce, i giornalisti in questione non sono colpiti dalle sanzioni europee che invece avevano limitato l’attività dei media di stato russi su suolo europeo, ma le direttive europee prevedono «una clausola di anti-elusione» ai sensi della quale «la libertà d'espressione non può essere invocata dagli altri media per aggirare le sanzioni» perciò «i media devono contestualizzare quando invitano giornalisti che hanno lavorato per Russia Today e Sputnik». «Il valore della libertà d'espressione è di importanza fondamentale, ma qui non si tratta di censurare opinioni bensì di contrastare la disinformazione», ha sottolineato il portavoce.

12.31 – L’appello di Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha raccomandato di non far lacerare i legami tra i popoli europei. «Una guerra insensata non può mettere in discussione i legami spirituali e culturali che, nei secoli, si sono fortemente intrecciati nel mondo della cultura d'Europa. La scelta sciagurata della Federazione Russa di fare ricorso alla brutalità della violenza e della guerra non può e non deve lacerare quei preziosi legami tra i popoli europei che la cultura ha contribuito a costruire e a consolidare» ha detto il capo dello Stato.

«La doverosa indignazione e la condanna» per l'invasione dell'Ucraina, però, «non possono certo riguardare la cultura, grandi spiriti del passato e le loro opere, che tanto hanno dato alla civiltà del mondo intero. Sarebbe controproducente per la nostra Italia e la nostra Europa».

11.39 – Verso il nuovo pacchetto di sanzioni 

È previsto per oggi alle 15 un Consiglio Ue straordinario: «I ministri scambieranno opinioni sulla situazione energetica nell'Ue nel contesto della guerra in Ucraina. Questo Consiglio straordinario avrà luogo in seguito agli ultimi sviluppi, in particolare le decisioni prese recentemente da Gazprom di sospendere completamente la fornitura di gas nel quadro dei suoi contratti con alcuni Stati membri» si legge in una nota del Consiglio.

Il summit «ha lo scopo di fare il punto su eventuali azioni supplementari in termini di sicurezza dell'approvvigionamento, di transito del gas e di gestione degli stock di gas, in particolare in vista delle settimane e dei mesi a venire. Mira anche a identificare le misure da attuare per rafforzare il coordinamento tra gli Stati membri e i messaggi comuni da diffondere».

In vista dell’incontro è tornato a esprimersi anche il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, che ha anticipato che la Germania sosterrebbe un embargo petrolifero, ma «gli altri paesi non sono ancora pronti».

Nel frattempo, la società energetica finlandese Fennovoima ha risolto l’accordo con la controllata statale russa Rosatom per la realizzazione della centrale nucleare Hanhikivi 1. Helsinki ha anche annunciato che deciderà il 12 maggio se richiedere l'adesione alla Nato. Lo riferisce il quotidiano Iltalehti, citando fonti governative anonime.

9.02 – L’embargo si avvicina

La Germania si sta preparando a imporre l'embargo sul petrolio russo e si sta muovendo per tagliare ''il prima possibile'' la sua dipendenza energetica da Mosca. Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in una intervista all'emittente Ard. Oggi in Europa si riprende a discutere anche di un possibile embargo graduale nei confronti della Russia, da inserire nel sesto pacchetto di sanzioni. 

8.59 – Continuano le esplosioni anche in Russia

Vjacheslav Gladkov, governatore della regione russa di Belgorod, al confine con l'Ucraina, ha annunciato due forti esplosioni verificatesi questa notte. "Trenta minuti fa sono stato svegliato da due forti esplosioni. Secondo la sede operativa, non ci sono feriti o distruzioni. Non ci sono vittime", si legge in un messaggio pubblicato dal governatore sul suo canale Telegram.

Uno sviluppo che non renderà più facile il compito del mediatore più accreditato in queste settimane, il presidente turco. Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che questa settimana avrà un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. «Probabilmente questa settimana avrò conversazioni telefoniche con Putin», ha detto in un'intervista alla Cnn turca, spiegando che è «desiderio» della Turchia «riunire i leader» russo e ucraino «a Istanbul o ad Ankara».

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