Poteri criminali

«I boss valgono zero, sono gli infami di Napoli», dice l’ex killer di camorra

L'ex camorrista pentito racconta la sua vita da killer

L’ex killer Michelangelo Mazza racconta il furto del Pallone d'oro di Maradona e il passaggio fatale agli omicidi. Ricorda gli affari e gli anni della violenza, perché «puoi essere ex camorrista ed ex rapinatore, ma mai ex assassino». «Oggi ho capito che l'infame ero io». 

  • Parla l’ex killer Michelangelo Mazza, collaboratore di giustizia ed ex camorrista. A Domani ha raccontato la sua prima rapina quando ha rubato, insieme ai componenti della banda del buco, il pallone d’oro di Diego Armando Maradona. Era il 1989. Dal 1999, dieci anni dopo, diventa assassino per conto dello zio, Giuseppe Misso.
  • Ripercorre omicidi «uccidere è facile», «io ero ubriaco di sangue e lacrime», ricorda gli affari «ci siamo presi la città» e gli anni da infame perché «puoi essere ex camorrista, ex rapinatore ma mai ex assassino perché quando uccidi quella cosa non passa mai».
  • «Se lei mi parlava 15 anni fa di un pentito io forse l'avrei uccisa, oggi ho capito che l'infame ero io. I camorristi sono gli infami, io ho scontato e sconterò la galera. I boss senza i giovani sono zero», dice Mazza. 

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