Nelle ultime 24 ore sono stati rintracciati 96.384 nuovi casi di Sars-Cov-2 tra i 391.008 tamponi processati. Il tasso di positività è al 24,7 per cento. I morti sono stati 134.

Le persone attualmente positive hanno superato quota 1,4 milioni: sono 1.426.766. In isolamento domiciliare si trovano 1.416.008 contagiati, altri 10.363 pazienti Covid sono ricoverati in area medica e 395 vengono assistiti in terapia intensiva, dove gli ingressi giornalieri sono stati 52.

Il saldo ingressi-uscite nelle 24 ore è stato di +248 posti letto occupati nei reparti e +4 in rianimazione.

Questi i dati del monitoraggio quotidiano dell’Istituto superiore di sanità, del 15 luglio. 

Nel monitoraggio settimanale invece che prende in esame il periodo fra il 22 giugno e il 5 luglio 2022 e si riferisce all’andamento dell’epidemia di Covid-19, si nota come vi sia un trend di discesa dell’Rt ma aumento dei ricoveri.

Scende l’Rt

L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,34 (range 1,30-1,40), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (1,40). Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale e passa da 1.158 ogni 100mila abitanti (dall’8 al 14 luglio) da 1.071 ogni 100.000 abitanti (dal primo al 7 luglio).

Aumentano i ricoveri 

I ricoveri per Covid-19 aumentano sia nei reparti di terapia intensiva sia nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione di terapia intensiva sale al 3,9 per cento, secondo la rilevazione del ministero della Salute al 14 luglio. La settimana scorsa era al 3,5 per cento. 

Il tasso di occupazione di aree mediche a livello nazionale sale al 15,8 per cento, dal 13,3 per cento della settimana scorsa. 

Nessuna regione è a basso rischio 

13 regioni sono a rischio moderato, 5 di queste poi hanno un alto rischio di progressione, mentre 8 sono a rischio alto «per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss». 

Sono 14 le regioni che al momento hanno superato la soglia del 15 per cento dei ricoveri nei reparti ordinari, mentre nessuna ha raggiunto la soglia del 10 per cento dei ricoveri nelle terapie intensive. Fra le regioni che hanno superato la soglia del 15 per cento, i valori più alti si rilevano in: Umbria 40,6 per cento, Calabria 30,4, Valle d’Aosta 29,4, Sicilia 27,4 e Basilicata 25,8.

Superano inoltre la soglia del 15 per cento: Liguria 22,7 per cento, provincia autonoma di Bolzano 19,0, Campania 18,8, Abruzzo 18,7, Friuli-Venezia Giulia 18,5, Marche 18, Puglia 17,2, Emilia-Romagna 16,4, Trento 15,9.

Sono due, infine, le regioni che si avvicinando alla soglia del 10 per cento dei ricoveri nelle terapie intensive: Calabria 9 per cento e Umbria 8,7.

Salgono in una settimana dal 10 per cento all’11 i casi rilevati tramite il tracciamento dei contatti; scendono dal 41 per cento al 39 i casi rilevati sulla base della comparsa dei sintomi e aumentano dal 49 per cento al 50 quelli con lo screening.

La sottovariante BA.5 è predominante

il 5 luglio scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100 per cento, con la sottovariante BA.5 predominante al 75 per cento. Sono questi i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

Per l'indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Dall'indagine, cui hanno partecipato 108 laboratori e basata sulle sequenze genetiche di 1.876 campioni del virus SarsCoV2, emerge che la sottovariante BA.5 ha una prevalenza del 75,5 per cento (con una forchetta che va dal 56,7 per cento al 100 per cento), seguita dalla sottovarianti BA.4 con la prevalenza del 13,2 per cento (0 per cento al -41,7 per cento).

Dominante fino a poche settimane fa, la BA.2 ha adesso una prevalenza scesa al 10,3 per cento (con variazione da 0 per cento -33,3 per cento) e la prima ad essere arrivata, la BA.1 è scesa allo 0,6 per cento ( errore 0 per cento -3,1 per cento).

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