Il tribunale ha depositato le motivazioni del rigetto della scarcerazione per i due professionisti. Restano ai domiciliari e, secondo pm e giudice, in grado di raggiungere i piani alti della politica per questo possono inquinare le prove. Intanto l’inchiesta prosegue e incrocia quella sui 49 milioni
- Sono state depositate le motivazione del riesame con cui i giudici hanno rigettato la richiesta dei commercialisti del partito di Matteo Salvini. Restano quindi ai domiciliari.
- «Rimangono sicuramente da esplorare altri ancor più delicati settori in cui il 'pool' dei commercialisti hanno impiegato la propria professionalità» hanno detto i pm ai tre giudici del Riesame durante l'udienza a porte chiuse
- Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba sono i commercialisti della Lega e secondo giudice e inquirenti «uomini di partito», ancora in grado di inquinare le prove e per questo devono stare agli arresti domiciliari.