Come ogni venerdì, cambiano i colori delle regioni in base al monitoraggio settimanale sui contagi da Covid-19 in Italia realizzato dalla Cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e delle Regioni. Rispetto alla settimana scorsa, quando molte regioni erano passate dall’arancione al giallo, stavolta a cambiare è soltanto la Sardegna, che da lunedì 8 febbraio sarà zona gialla. A differenza delle altre volte, però, non arriverà alcuna ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. Secondo i dati della Cabina di regia, l’indice Rt medio nazionale si attesta a 0,84: è lo stesso valore di sette giorni fa.

I nuovi colori delle regioni

Zona arancione: Puglia, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano

Zona gialla: Campania, Toscana, Molise, Basilicata, Provincia di Trento, Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Marche, Friuli, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Sardegna, Calabria e Liguria.

Mentre la settimana scorsa, anche grazie ai buoni dati emersi dal monitoraggio, molte regioni avevano cambiato zona in deroga alla regola sull'obbligo di due settimane di permanenza in un colore prima di scendere allo scenario con meno restrizioni, stavolta il ministero ha scelto la strada della prudenza. Alla vigilia, l’Umbria rischiava addirittura la zona rossa, almeno nella provincia di Perugia dove sono stati registrati diversi casi colpiti da una variante di Covid-19. Alla fine, però, è rimasta in arancione.

L’Iss: «Rt costante, ma 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento»

Secondo il monitoraggio della Cabina di regia, la circolazione del coronavirus nelle varie regioni non è cresciuta negli ultimi sette giorni. Per questo motivo, tranne per la provincia autonoma di Bolzano e l’Umbria (che hanno Rt superiore a 1) e la Puglia (rischio alto), tutte le altre regioni hanno valori da zona gialla. 

«L’incidenza a livello nazionale – si legge nel report – si mantiene sopra il valore di 130 casi per 100mila abitanti nei 7 giorni e, in almeno uno dei flussi del ministero e dell'Istituto superiore di sanità, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento. La trasmissibilità, sebbene in media simile alla scorsa rilevazione, presenta questa settimana un range che arriva a superare 1 nel suo valore superiore».

Nonostante il valore di Rt sia costante, gli esperti hanno osservato «un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 contro 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 contro 10) in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza».

La Cabina di regia sottolinea che il nostro paese sta vivendo una fase delicata della pandemia da Covid-19, con alcuni segnali «che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale».

L’indice Rt regione per regione

Questi sono, secondo il monitoraggio della Cabina di regia, gli Rt medi di questa settimana: Abruzzo 0,99 (0,93-1,05), Basilicata 0,63 (0,48-0,8), Calabria 0,81 (0,74-0,89), Campania 0,78 (0,71-0,85), Emilia - Romagna 0,83 (0,81-0,85), Friuli 0,83 (1,03-0,99), Lazio 0,8 (0,77-0,82), Liguria 0,95 (0,89-1), Lombardia 0,94 (0,89-0,98), Marche 0,95 (0,86-1,05), Molise 0,9 (0,65-1,19), Piemonte 0,78 (0,74-0,81), Provincia Bolzano 1,06 (1-1,13), Provincia Trento 0,61 (0,55-0,67), Puglia 0,91 (0,88-0,93), Sardegna 0,75 (0,69-0,81), Sicilia 0,73 (0,7-0,75), Toscana 0,98 (0,93-1,03), Umbria 1,18 (1,11-1,25), Val d'Aosta 0,85 (0,67-1,03), Veneto 0,63 (0,61-0,65).

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