- Nonostante le promesse di cambiamento, gli interventi della magistratura contabile e amministrativa, la presa di posizione della ministra Marta Cartabia, il cibo in carcere continua a essere un affare per pochi e soprattutto a basso costo.
- Le ultime assegnazioni riguardano i pasti “offerti” ai detenuti e alle detenute campane. Il vitto è stato aggiudicato dalla società Ventura con un ribasso di circa il 40 per cento.
- Soli 3,29 euro per garantire colazione, pranzo e cena. Già in passato i detenuti avevano lamentato la scarsa qualità del cibo. L’azienda non parla, il dipartimento risponde nel merito e promette verifiche. «Su entrambi i contratti saranno garantiti stringenti controlli», dice Lucia Castellano, provveditore regionale della Campania.
Nonostante le promesse di cambiamento, gli interventi della magistratura, la presa di posizione della ministra della Giustizia Marta Cartabia, il cibo distribuito nelle carceri di tutta Italia continua a essere un affare per pochi, l’ultimo caso riguarda gli istituti di pena della regione Campania: costi bassi e stessa azienda fornitrice. Nel caso specifico, l’appalto per il vitto e il sopravvitto è stato assegnato alla ditta Domenico Ventura srl. Più in generale, il meccanismo di aggiudicazi



