Con un debito che viaggia verso il miliardo di euro la società blaugrana è costretta a chiedere ai calciatori uno sconto di 122 milioni sugli stipendi e a rinviare il saldo degli emolumenti. Ma la crisi di oggi è il frutto di almeno un decennio di spese dissennate e leadership irresponsabili
- Giovedì scorso il presidente ad interim Carles Tusquets, l’uomo di Berlusconi in Spagna, ha detto che la situazione attuale del Barcellona è «pessima» e che la scorsa estate sarebbe stato meglio lasciare andare via Lionel Messi.
- Il disastro attuale parte da molto lontano e chiama in causa gli ultimi tre presidenti: Joan Laporta, Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu, autori di scelte diverse ma egualmente dissennate.
- Il futuro è nero e non si intravede un cambio di rotta. Fra i possibili presidenti spunta la candidatura di Laporta, di cui recentemente è stata scoperta una società offshore a Malta gestita assieme al super-agente israeliano Pini Zahavi, colui che ha pilotato il passaggio di Neymar al Paris Saint Germain.