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Il collasso economico e morale del Barcellona, tra debiti e presidenti impresentabili

Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
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Con un debito che viaggia verso il miliardo di euro la società blaugrana è costretta a chiedere ai calciatori uno sconto di 122 milioni sugli stipendi e a rinviare il saldo degli emolumenti. Ma la crisi di oggi è il frutto di almeno un decennio di spese dissennate e leadership irresponsabili

  • Giovedì scorso il presidente ad interim Carles Tusquets, l’uomo di Berlusconi in Spagna, ha detto che la situazione attuale del Barcellona è «pessima» e che la scorsa estate sarebbe stato meglio lasciare andare via Lionel Messi.
  • Il disastro attuale parte da molto lontano e chiama in causa gli ultimi tre presidenti: Joan Laporta, Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu, autori di scelte diverse ma egualmente dissennate.
  • Il futuro è nero e non si intravede un cambio di rotta. Fra i possibili presidenti spunta la candidatura di Laporta, di cui recentemente è stata scoperta una società offshore a Malta gestita assieme al super-agente israeliano Pini Zahavi, colui che ha pilotato il passaggio di Neymar al Paris Saint Germain.

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