Il concorso, bandito dalle aziende sanitarie locali di Latina, Frosinone, Viterbo e Roma 3, per 70 posti di assistente amministrativo a tempo indeterminato, è finito sotto accusa. Prima le polemiche per i troppi parenti di dipendenti tra i vincitori della prova scritta, poi gli esposti di esponenti del centrodestra e la conseguente apertura di un fascicolo da parte della Guardia di finanza, e, infine, l’annuncio di un’interrogazione parlamentare al ministro Renato Brunetta da parte di Fratelli d’Italia. A questo bisogna aggiungere anche i ricorsi presentati da alcuni degli esclusi.

I parenti vincenti

A gennaio suscitano polemiche i risultati della prima prova scritta che vedono tra i candidati che hanno preso il punteggio massimo alcuni parenti dei dipendenti dell’Uoc, unità operativa complessa (reclutamento personale) dell’Asl di Latina. La prova si è svolta tra il 28 e il 30 dicembre e prevedeva trenta domande a risposta multipla e un tempo di trenta minuti. Tra i candidati che la superano con voti alti, tra 28 e 30, ci sono i figli di alcuni dirigenti e parenti di dipendenti dell’unità operativa per un totale di circa 15 persone su 36 balzate in cima alla graduatoria.

I punteggi

Su 1064 partecipanti sono stati ammessi 310 candidati alla seconda prova che si è tenuta il 5 gennaio. Tra i 310 selezionati solo 15 hanno ottenuto il punteggio massimo di 30. A cinque dei candidati invece sono stati assegnati 29 punti, a sei candidati 28 punti ed infine a cinque candidati 27 punti. Tra questi spiccano, proprio, alcuni parenti di dipendenti dell’unità operativa a cui è stato assegnato un punteggio tra 28 e 30.

Appena emersa, a livello locale, la vicenda, Domani ha chiesto conto a Claudio Rainone, direttore dell’unità operativa reclutamento dell’Asl di Latina nonché presidente della commissione esaminatrice. «Si rileva che la procedura concorsuale si è svolta in trasparente regolarità ed aderenza alla normativa vigente. I quesiti sottoposti ai concorrenti non sono stati formulati dalla commissione esaminatrice, ma da una società esterna, vincitrice di una apposita gara. La commissione esaminatrice è pervenuta nella disponibilità dei quesiti, che dovevano essere estratti nell’ambito di ciascuna sessione d’esame, soltanto al momento dell’estrazione degli stessi da parte dei candidati scelti dagli altri partecipanti alla procedura. Comunque, si precisa che i concorrenti risultati idonei alla prova scritta sono 310 e che tra gli stessi, diverse decine hanno totalizzato un punteggio elevato, risultando quindi irrilevante e casuale la circostanza che alcuni candidati abbiano rapporti di parentela con dipendenti dell'ufficio reclutamento», dice Rainone.

Dopo la presentazione di alcuni esposti, la Guardia di finanza ha aperto un fascicolo per verificare la regolarità delle procedure. Anche alcuni degli esclusi hanno presentato un ricorso al tribunale amministrativo. In questi giorni Fratelli d’Italia ha annunciato un’interrogazione parlamentare indirizzata a Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, nella quale si chiede l’invio degli ispettori per verificare eventuali illegittimità e responsabilità di chi ha condotto le procedure. Essere parenti di dipendenti non è un fattore di esclusione dai concorsi pubblici, ma ai dubbi sollevati come replica la regione?

La replica della regione

«C’è una comunicazione della direzione salute della regione Lazio alla Asl di Latina in cui si richiede una relazione sulle procedure messe in atto in merito al concorso e si chiede all’azienda sanitaria, fermo restando ogni provvedimento di autoannullamento ritenuto opportuno dall’azienda, di sospendere il concorso fino a successiva determinazione regionale», dice in una nota l’ufficio stampa di Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità.

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