Fatti

Il depistaggio su Borsellino cancellato per legge in una Sicilia doppia

LaPresse
LaPresse
  • Quello che viene definito «il più grande depistaggio della storia giudiziaria italiana» è una macchinazione che resta sospesa nel niente, indagini inquinate e omertà istituzionali ma nessun colpevole.
  • Non giudichiamo i giudici è piuttosto la sostanza che ci restituisce il verdetto che colpisce, che annichilisce: il depistaggio c’è stato ma è prescritto per il tempo passato.
  • Il 19 luglio si avvicina e la spaccatura fra i figli del procuratore e la magistratura è sempre più netta, la famiglia non andrà alle manifestazioni pubbliche «sino a quando non conosceremo la verità» e i magistrati che intanto si esibiscono fra mega convegni e talk show «per ricordare Paolo».

E chi se lo sarebbe mai aspettato un anniversario come questo, così cupo e carico di cattivi presagi? Chi avrebbe immaginato che, trent’anni dopo, saremmo tornati al punto di partenza? È da un po’ di tempo che vado scrivendo di avere la dolorosa sensazione che dalle stragi siciliane non siano passati trenta ma trecento anni, un 1992 che è lontano, lontanissimo, un 1992 che forse non c’è mai stato per come ce lo ricordiamo. Comunque sia. questo è un altro anniversario che si celebra senza gi

Per continuare a leggere questo articolo