Fatti

Il dovere di guardare ancora il dolore degli altri

(Foto: Emanuele Di Terlizzi)
(Foto: Emanuele Di Terlizzi)
  • Il 18 marzo dell’anno scorso, la foto degli autocarri militari che attraversavano le strade deserte di Bergamo faceva il giro del mondo. Ora, in questa data è istituita la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia.
  • La prima ricorrenza cade in un momento in cui il sentimento dominante è di stanchezza, e la conta quotidiana dei morti è accolta in uno stato di crescente anestesia morale ed emotiva. Una Giornata di compianto sarà in grado di strapparci all’apatia?
  • Come ricorda Susan Sontag, la memoria collettiva è il risultato di un «patto», per cui «ci si accorda su ciò che è importante e su come sono andate le cose, utilizzando le fotografie per fissare gli eventi nella nostra mente».

Nella notte del 18 marzo del 2020, un corteo di autocarri militari attraversava le strade deserte di Bergamo, trasportando decine di bare di donne e uomini morti di Covid-19. Un numero di decessi mai visto prima si era abbattuto sul capoluogo e sui comuni delle valli limitrofe: troppi per i servizi funebri, troppi per i crematori dei cimiteri. In seguito, i dati hanno certificato che nel mese di marzo, in Lombardia, si è avuto un aumento di mortalità del 192% rispetto alla media per lo stesso p

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