Avvicinarsi alla soglia del milione di euro. Rachael Kundananji, attaccante zambiana classe 2000, ha fissato il nuovo record sul mercato dei trasferimenti calcistici del settore femminile: 800mila euro. Tanto ha pagato il Bay FC, un expansion team (cioè, una franchigia di nuova fondazione) della National Women’s Soccer League (NWSL) con sede a San Francisco, al Madrid CFF. La ragazza ha già fatto la storia, ma sarebbe davvero riduttivo limitare questa storia alla cifra pagata per farla spostare da una parte all’altra dell’Oceano. Anche se è proprio dall’elemento economico che bisogna partire per parlare della calciatrice nata a Ndola, cittadina che è un importante centro di estrazione e lavorazione del rame.

La soglia psicologica del milione

La cifra versata al club spagnolo, per un verso, segna ancora la misura (abissale) dello scarto che passa rispetto ai valori circolanti nel calciomercato maschile; ma la medesima cifra, per altro verso, approssimandosi alla soglia psicologica del milione di euro dà ulteriore segnale della crescita in atto nel movimento internazionale del calcio femminile. In questa corsa al primato Rachael si è lasciata alle spalle Keira Welsh, quasi doppiandone la cifra pagata nell’estate del 2022 per il trasferimento dal Manchester City al Barcellona: 470mila euro. E se il ritmo di crescita è questo si può immaginare che a breve anche il mercato delle calciatrici possa cominciare a segnare cifre significative.

La facoltà dello stupore

Lo scarto così netto fra le somme spese per i trasferimenti di Welsh e Kundananji è giustificato dall’eccellente ruolino di marcia tenuto dall’attaccante durante la permanenza al Madrid: 23 gol in 33 partite. Ma non è soltanto quello. Perché basta vedere alcuni filmati su YouTube per scoprire una calciatrice dalle doti straordinarie. Una ragazza che indossa con naturalezza la facoltà dello stupore. I numeri esibiti nei filmati sono eccezionali: Rachael brucia le avversarie con scatti vertiginosi, le sovrasta con forza doppia e punta dritto la porta dando l’impressione che le si schiuda una prateria. Fa gol di potenza e di precisione, ma soprattutto usa entrambi i piedi con naturalezza. Al repertorio visibile su YouTube manca giusto traccia di qualche prodezza nel gioco aereo, ma è probabile che ciò dipenda dal suo modo di giocare. Nelle immagini la si vede partire sempre molto lontano dalla porta e andare a segno di prepotenza.

Esistono ancora giocatori così nel settore maschile?

Guardando quegli spezzoni sorge un quesito inatteso: esistono ancora, nel settore maschile, calciatori capaci di esibire caratteristiche come queste? Cioè, giocatori capaci di essere così “tuttocampisti”, trascinatori della propria squadra grazie a iniziative individuali che sfiorano l’anarchia ma infine sono risolutive. Risposta difficile da dare. Il differente grado di evoluzione tattica incide certamente e assegna, nel maschile, meno possibilità di esprimere tanta potenza in campo aperto. E rimane da vedere se alla lunga anche il calcio femminile seguirà quella linea evolutiva sul piano tattico o se manterrà una sua specificità espressiva.

Per il momento ci si può godere lo spettacolo di questo fenomeno al femminile, la zambiana che da ragazzina giocava a calcio coi maschi e contava sulla complicità dei fratelli per tenere nascosta la sua passione ai genitori. Per questo ha dovuto scegliere di andare a giocare molto lontano da casa. All’età di 19 anni si è ritrovata in Kazakistan, dove per due stagioni ha indossato la maglia del BIIK Kazigurt. Nel 2021 si è trasferita in Spagna, ingaggiata dall’Eibar. Il passaggio al Madrid nel 2022 ha segnato la fase della maturità e adesso il salto definitivo negli Usa (che per il calcio professionistico femminile rimane l’approdo massimo) certifica il suo ingresso nell’élite. Sarà un piacere vederla impegnata su un livello così competitivo.

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