- Mario Draghi il 21 giugno, a seguito di un incontro bilaterale con Angela Merkel, ha detto di volersi adoperare perché la finale degli Europei non si tenesse in un paese in cui i contagi stavano crescendo rapidamente.
- Nonostante la linea rigorista iniziale, dopo la vittoria dell’Italia si è assistito a numerosi assembramenti. La sfilata del pullman della nazionale tra la folla ha aperto uno scontro tra Figc e prefettura, che ha sostenuto che i patti non sono stati rispettati.
- Il governo non ha commentato esplicitamente le immagini delle folle. Speranza si è limitato a chiedere il rispetto delle regole.
Il 21 giugno Mario Draghi si è fatto portatore della linea rigorista sul Covid quando ha detto, a seguito dell’incontro con la cancelliera Angela Merkel, di volersi adoperare perché la finale degli Europei di calcio «non si tenesse in un paese in cui i contagi stavano crescendo rapidamente». In quei giorni nel Regno Unito si contavano oltre 10mila nuovi contagi a causa della diffusione della variante Delta, poi destinati a salire, e per questo il premier aveva aperto la possibilità di un cam



