Si è tenuta oggi la riunione della cabina di regia del Piano nazionale di ripresa e resilienza in cui è stata definita la proposta di modifica del Pnrr. La proposta è stata illustrata dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e dovrà essere presenta al parlamento la prossima settimana per poi poter iniziare un confronto con la Commissione europea, che aspetta la documentazione del piano entro il 31 agosto. 

La decisione principale presa oggi dalla cabina di regia è stata quella di eliminare alcuni progetti dal Pnrr. Il ministro Fitto ha spiegato questa decisione, dicendo che alcuni progetti non avevano le caratteristiche adeguate, altri invece presentano difficoltà di rendicontazione e altri ancora non avrebbero rispettato i limiti temporali di attuazione stabiliti dall’Unione europea. 

«Dalla riunione è emersa la difficoltà evidente di completare tutti gli interventi entro il 30 giugno 2026»: ha detto Fitto, in conferenza stampa.

Il ministro ha tenuto a ribadire che tutti i progetti che vengono eliminati dal Pnrr verranno comunque posti in essere ma con fondi alternativi. Non ha però ha ancora dato indicazioni precise in merito al rifinanziamento dei progetti, alludendo solamente alla possibilità di finanziarli con il Fondo di sviluppo e coesione. Dunque, secondo il ministro Fitto c’è la certezza del rifinanziamento dei progetti, su cui dovrà pronunciarsi la Ragioneria dello Stato. Ma ciò che per ora è certo è che sei progetti sono stati tagliati. 

I progetti eliminati

I sei progetti eliminati del fondo del Pnrr concernono più campi e diversi ministeri. Il taglio che ha fatto sorgere più perplessità riguarda il dissesto idrogeologico, infatti dopo le alluvioni che hanno colpito l’Italia negli ultimi mesi questi progetti sono diventanti urgenti e indispensabili.

Quindi le “misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico”, per un valore pari a 1 miliardo 287 milioni e 100mila euro non sarà più ricompreso nel Pnrr. Oltre a questo, è stato eliminata la misura denominata “interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica, per la quale erano stati previsti 6 miliardi di euro.

Anche i 3 miliardi e 300 milioni dedicati agli “investimenti in progetti di rigenerazione urbana” saranno dirottati su altre misure, così come i “piani urbani integrati” (2 miliardi e 493 milioni di euro). Gli altri progetti eliminati sono: “utilizzo dell’idrogeno in settori hard – to – abate” (1 miliardo di euro), “potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità” ( 725 milioni di euro), “promozione impianti innovativi” (675 milioni di euro), “valorizzazione dei beni confiscati alle mafie” (300 milioni) e “tutela e valorizzazione del verde urbano” (110 mila euro).

Oltre a queste misure viene eliminata dal Pnrr anche l’autostrada Roma – Pescara. Il ministro Fitto ha voluto inoltre sottolineare che i fondi destinati agli asili nido saranno invece rinforzati con ulteriori 900mila euro.

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