LA MEMORIA CHE SI PERDE

Il museo Falcone e Borsellino perde il suo inventore che lascia chiudendo anche la pagina Facebook

Giovanni Paparcuri, sopravvissuto alla strage Chinnici e stretto collaboratore di Giovanni Falcone che lo chiamava “Papa“, ha abbandonato quella che era la sua “creatura“: un museo (che non è solo un museo) nei locali dove i due giudici hanno vissuto uno accanto all’altro per dieci anni

  • In polemica con l’Associazione nazionale magistrati e con la Fondazione che gestisce la struttura, l’esperto informatico dell’ufficio istruzione il 5 settembre scorso ha chiuso anche la pagina facebook dedicata al “Museo Falcone-Borsellino”
  • Un luogo che è la riproduzione fedele degli uffici del primo pool antimafia, con gli oggetti originali appartenuti ai due giudici e i documenti della loro lunga attività istruttoria. Le macchine per scrivere che usavano, gli impermeabili protetti da una corazza di metallo, gli appunti, le ordinanze sentenze.
  • La risposta dell’Associazione magistrati: “Il Museo non chiude“. Tentativi per un chiarimento e nuove incomprensioni con l’antimafia ufficiale.

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