Fatti

Il prefetto dei migranti segnalava a D’Alì il suo «compare»

  • Un verbale e un’intercettazione confermano il ruolo svolto da Valerio Valenti quando era capo della segreteria particolare del sottosegretario, Antonio D’Alì, il potente senatore di Forza Italia, che ha messo la sua funzione a disposizione di Cosa nostra, in particolare della famiglia Messina Denaro.
  • Il prefetto Valenti non ha avuto alcuna pendenza giudiziaria, ma il suo nome ricorre negli atti dell’inchiesta su D’Alì che si è conclusa con la condanna a sei anni del berlusconiano che, dallo scorso dicembre, è in carcere.
  • Il governo guidato da Giorgia Meloni ha scelto proprio “il braccio destro di D’Alì” come commissario per la questione migranti

Un verbale e un’intercettazione confermano il ruolo svolto da Valerio Valenti quando era capo della segreteria particolare del sottosegretario, Antonio D’Alì, il potente senatore di Forza Italia, che ha messo la sua funzione a disposizione di Cosa nostra, in particolare della famiglia Messina Denaro. Il prefetto Valenti non ha avuto alcuna pendenza giudiziaria, ma il suo nome ricorre negli atti dell’inchiesta su D’Alì che si è conclusa con la condanna a sei anni del berlusconiano che, dallo

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