Accompagnata da “Nessuno mi può giudicare” per l’ingresso si è presentata con un abito con disegnato il suo corpo: «Il corpo di noi donne non deve generare odio e vergogna», ha detto rivolgendosi a Gianni Morandi e Amadeus. Nel primo monologo di Sanremo 2023, Chiara Ferragni si è rivolta a una «bimba» leggendo una lettera che poi ha detto essere «la piccola Chiara». Sé stessa. Ha raccontato «dei selfie» che le chiedono ma anche del fatto che «non posso piacere a tutti».

In ogni momento, ha proseguito, c’era un pensiero: «Non sentirmi abbastanza». Ma si è invitata a non avere paura e ad andare avanti: «Un amico un giorno mi ha detto che nessuno fa la fila per delle montagne russe piatte. Vivile tutte senza paura, anche se la paura ti accompagnerà tante di quelle volte che perderai il conto, ma se una cosa ti fa paura probabilmente è la cosa giusta da fare». e bisogna procedere per vincere «le insicurezze nella sua testa».

«Abbiamo tutti la scritta fragile». Gli unici che potranno dare il giudizio sull’operato di una vita «sono i tuoi figli».

Essere madre

Molti i passaggi sulla maternità. Dalla gioia di aver avuto dei figli al rapporto con gli impegni: «La nostra cultura ci ha insegnato che una madre ha una identità», e ancora: «Quando diventi mamma però sarai ritenuta solo una mamma, e pensaci: quante volte la società fa sentire in colpa una donna perché per lavorare è lontana dai figli? Sempre. Quante volte succede per gli uomini? Mai». Le donne vengono colpevolizzate perché lavorano, gli uomini no. «Ma se tu fai tutto per i tuoi figli, sei una brava madre, magari non perfetta, ma brava». Poi è tornata sul corpo e sui giudizi: «Se nascondi il tuo corpo sei una suora, se lo mostri sei una troia».

Essere una donna «non è un limite, gridatelo a chiunque e lottate insieme ogni giorno per cambiare le cose. Io ci sto provando, anche in questo momento». Con una stoccata a un uomo che si voleva prendere il merito «di avermi creata». Alla fine, ha concluso, «andrà tutto bene, e sono fiera di te».

© Riproduzione riservata