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Il processo sportivo sulle plusvalenze è un test sui poteri della procura

LaPresse LaPresse/Alessandro La Rocca
LaPresse LaPresse/Alessandro La Rocca
  • Due delle undici società deferite (Chievo e Novara) sono già fuori dai ranghi federali dalla scorsa estate. Altre due (Parma e Pisa) rischiano di più perché grazie alle plusvalenze sospette sarebbero riuscite a iscriversi ai campionati.
  • La procura della Figc guidata da Giuseppe Chiné ha puntato l’attenzione su 17 operazioni sospette. Per suffragare la propria argomentazione ha confrontato i valori di scambio con quelli presenti sul sito Transfermarkt o risultati da un parametro elaborato dalla stessa procura.
  • Sul tema delle plusvalenze incrociate la procura è a un bivio: se non sarà possibile, attraverso il processo sportivo, fissare dei parametri oggettivi per valutare i calciatori, dall’indomani sarà bomba liberi tutti.

I deferimenti erano annunciati, l’esito rimane incerto. Da venerdì sera l’indagine della procura federale della Federazione italiana gioco calcio (Figc) ha fatto segnare una svolta con l’annuncio dei deferimenti per undici società (Chievo, Empoli, Genoa, Juventus, Napoli, Novara, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli e Sampdoria) e 61 dirigenti. Tutti quanti dovranno affrontare il processo sportivo che inizierà nelle prossime settimane. Ma intanto dalle 195 pagine del documento inviato dalla pro

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