Fatti

Il quarto Mondiale di Verstappen, campione senza più asterischi

I suoi tre titoli precedenti si sono sempre portati dietro un’obiezione, mentre questo nuovo successo è arrivato nell’anno in cui non aveva la macchina migliore, fra dissidi interni, problemi con suo padre, la condanna della federazione ai servizi sociali per le parolacce alla radio in corsa.  Così abbiamo rivisto il Max-calzone brutto sporco e cattivo delle origini, come al solito indomabile

Lo abbiamo accolto come un Mozart ma a lui piaceva di più la parte di Salieri. Lo abbiamo chiamato il Pilota Nuovo e lui si è messo a correre come i vecchi, come le leggende, i Nuvolari, i Senna, i campioni finiti coi loro sorpassi e le loro curve nelle canzoni di Lucio Dalla. Lo abbiamo immaginato come un robot programmato da suo padre e lui si è tolto la cibernetica di dosso, manifestando una rabbia da ragazzo bollente e prendendo a fiancate gli avversari, salvo ridiventare l’incarnazione dell

Per continuare a leggere questo articolo