- Un gruppo di militari dell’esercito italiano in missione in Libia aspetta il cambio con altri loro colleghi provenienti dall’Italia da quasi un mese, ai quali però l’ambasciata libica a Roma non ha ancora rilasciato i visti per i passaporti. Il risultato è che le nuove truppe non possono partire per garantire l’avvicendamento condannando i loro colleghi a restare in Libia.
- La task force che si trova a Misurata si chiama “Ippocrate”, che dipende dal comando di stanza a Tripoli. L’ospedale da campo è da tempo nel mirino del governo libico, in quel territorio l’influenza della Turchia di Erdogan ha raggiunto l’apice.
- Al ministero della Difesa e agli Esteri c’è il massimo riserbo. Il dossier è tra i più delicati. Fonti di entrambi i ministeri garantiscono che i ministri Guerini e Di Maio stanno collaborando con tutto il governo per ottenere i visti per riportare a Roma i soldati bloccati a Misurata.
Ostaggi a Misurata non è un film. Ma la storia di un gruppo di militari dell’esercito italiano in missione in Libia che aspetta il cambio con altri loro colleghi provenienti dall’Italia da quasi un mese, ai quali però l’ambasciata libica a Roma non ha ancora rilasciato i visti per i passaporti. Il risultato è che le nuove truppe non possono partire per garantire l’avvicendamento condannando i loro colleghi a restare in Libia. Il limbo burocratico è diventato un caso diplomatico, che agita m



