L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato parere positivo all’utilizzo del vaccino anti Covid-19 prodotto da Pfizer-Biontech e poco dopo il farmaco ha ricevuto il via libera ufficiale dalla Commissione europea. Entro pochi giorni, le prima dosi di vaccini saranno distribuite nei vari paesi europei, così che il 27, 28 e 29 dicembre si possa celebrare in tutti gli stati membri il simbolico “vaccination day”. La campagna di vaccinazione inizierà almeno entro la fine di gennaio. Ma al contrario di quello che potrebbe sembrare dagli annunci della struttura commissariale e del governo la grande operazione vaccinale si tradurrà in sostanza in una grande prova di federalismo sanitario.

Vaccination Day

Dopo l’approvazione di Ema e Commissione Europea, secondo il ministero della Salute oggi arriverà anche il via libera di Aifa, l’agenzia del farmaco italiana. Sempre dal ministero spiegano che la procedura per il vaccination day del 27 dicembre è già pronta: subito dopo l’ok dell’Aifa verranno distribuite circolari già pronte su foglietto illustrativo e modalità d’uso, mentre l’arrivo delle prime 10mila dosi che saranno spedite dagli stabilimenti Pfizer in Belgio per il primo giorno di vaccinazioni è previsto per il 26. Il lotto arriverà all’istituto Spallanzani a Roma, dove lo scorso gennaio sono stati identificati i primi due contagiati di Covid-19, due turisti cinesi.

La prima somministrazione del vaccino avverrà proprio lì, il giorno a seguire. Nella notte tra 26 e 27, poi, l’esercito suddividerà le dosi in base al criterio di assegnazione alle regioni (sempre in numero proporzionale al personale sanitario da vaccinare) e le spedirà negli altri 20 hub regionali, già individuati e comunicati al ministero.

Saranno le regioni e le loro strutture sanitarie a organizzare il vero e proprio “vaccination day”. Alcune sono in fase già avanzata. La Liguria, ad esempio, aspetta l’arrivo di 320 dosi entro la sera del 26. Queste prime dosi saranno somministrate all’ospedale San Martino di Genova e in una Rsa che sarà selezionata in queste ore. Le regione Campania, invece, appare più arretrata nella pianificazione, mentre dalla regione Lazio stanno ancora aspettando i dettagli sul V-day dall’istituto Spallanzani. In Piemonte sono attese 910 dosi, ma stanno ancora raccogliendo le adesioni degli ospedali per capire come distribuirle. Quasi ovunque, secondo il ministero, i numeri di medici che acconsentiranno a farsi vaccinare superano l’80 per cento.

Il piano vaccinale

La campagna di vaccinazione vera e propria partirà entro la fine di gennaio. Non si conoscono ancora tempistiche esatte, poiché molto dipenderà da quando e come esattamente Pfizer e le altre aziende consegneranno i vaccini che saranno via via approvati.

La struttura del commissario Arcuri, responsabile per la «logistica, stoccaggio e trasporto dei vaccini», assicura che entro la fine di gennaio sarà la stessa Pfizer a consegnare le prime scatole piene di fiale di vaccino e ghiaccio secco (il vaccino va tenuto costantemente a circa -75 gradi) in circa 300 punti di stoccaggio in tutte le varie regioni. Gli enti locali si sono occupati anche dei refrigeratori necessari a conservare alcuni tipi di vaccini, tra cui soprattutto il primo, quello approvato ieri, il più complesso da conservare. Ci sono regioni come Emilia-Romagna e Campania che al 18 dicembre avevano già 13 e 27 punti di stoccaggio tutti dotati di celle frigorifere, altre come la Lombardia che hanno 63 punti di somministrazione ma solo 38 coi refrigeratori. Molte regioni si stanno procurando i congelatori in questi giorni e i punti per conservare i vaccini dovrebbero salire a quasi 300 entro il 7 gennaio.

La regione Liguria si è già dotata di una capacità di stoccaggio pari a 700mila dosi di vaccini, più che sufficienti per accogliere i circa 60mila vaccini attesi nella primissima fase. Ma si doterà di refrigeratori in ciascuno dei 15 punti di stoccaggio nel corso del 2021. La prima fase è la più semplice da organizzare: 1,8 milioni di dosi, destinate a personale sanitario oltre che a quello delle rsa e agli anziani ospiti. La seconda fascia di popolazione a essere vaccinata sarà quella degli ultraottantenni, poco più di quattro milioni di persone.

La variabile del personale

La variabile più difficile da gestire nella programmazione delle regioni è quella del personale sanitario, infermieristico e amministrativo disponibile per la somministrazione. Ogni regione ha numeri differenti, l’indagine sulle disponibilità è ancora in corso. La struttura del commissario Arcuri ha pubblicato i bandi per assumere tremila medici e dodicimila infermieri, ma il bando per scegliere la agenzie interinali che devono a loro volta selezionare i medici si chiude solo il 28 dicembre. Nel frattempo il commissario sta raccogliendo le candidature del personale, e solo per una valutazione di quelle serviranno settimane, tutto il processo impiegherà tempo. Le regioni per ora non si stanno affidando molto a questo bando, visto che i numeri dei medici e infermieri disponibili non sono elevati.

Secondo fonti del ministero della Salute, però, saranno questi neoassunti a doversi occupare in maniera prevalente della seconda fase di vaccinazione. Ad aiutarli ci saranno i medici specializzandi chiamati a dedicare in maniera gratuita un mese della loro formazione alla vaccinazione (se anche questi non saranno sufficienti sono stati stanziati fondi per pagare gli straordinari ai medici impiegati).

Il ruolo di Arcuri

Nei fatti, la struttura commissariale si dedicherà soprattutto a coordinare la logistica della campagna. Ma accanto a questo compito, il commissario non ha voluto rinunciare a creare il simbolo della campagna, i gazebo a forma di primula che saranno gestiti dal commissario. È stato Arcuri a chiedere all’architetto Stefano Boeri il design dei gazebo che dovrebbero aumentare la diffusione degli ambulatori durante la fase di vaccinazione più ampia. L’architetto ha poi donato il progetto gratuitamente e incoraggiato anche le aziende che si occuperanno della realizzazione a lavorare pro bono. Ora bisogna risolvere questioni tecniche, come il mantenimento dei vaccini a temperatura in una struttura tutta in legno e tessuto. Ancora non è nota nessuna data, né per le gare, né per la consegna.

 

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