Un memoriale per la comunità di Codogno, prima zona rossa d'Italia. Nella cittadina del Lodigiano è stato inaugurato il monumento in ricordo del momento in cui fu accertato il primo caso di coronavirus, il «paziente 1», Mattia Canestri, esattamente un anno fa. All’evento hanno preso parte il sindaco, Francesco Passerini, e il presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

«Fa venire la pelle d'oca tornare indietro a quei momenti», ha detto il sindaco Passerini. Il 2020 è stato «l'anno forse più duro della storia di Codogno». Erano «persone normali», ha detto ancora: «Che in quei giorni hanno fatto cose straordinarie emozionanti e uniche che sono state il motivo per cui tanti sono riusciti a vincere questa battaglia». Ma c'è la «voglia di ripartire», di lasciarsi alle spalle un «incubo: sappiamo che dobbiamo stringere i denti, però penso che tutti sappiamo l'importanza di questa campagna vaccinale: prima la si realizza, prima ne usciamo».

Il sindaco ha dato parole di sostegno ai suoi concittadini: «Torneremo ad abbracciarci e stringerci le mani», ha detto parlando con i volontari della Croce rossa.

Il presidente della Regione Lombardia ha aggiunto: «Siamo dove un anno fa tutto è iniziato. La memoria collettiva legata al dramma della pandemia è affidata al Memoriale che s’inaugura oggi. Un luogo per non dimenticare la sofferenza e i sacrifici della prima zona rossa, ma anche un riconoscimento permanente ai valori di umanità e solidarietà». Il memoriale «rappresenta un inno al nostro straordinario tessuto sociale», che si è distino per «l'operosità, la pazienza, la generosità e l'ingegno. Esattamente un anno fa, da questa comunità, così esemplare, abbiamo fatto esperienza dell'impotenza di fronte a cose impossibili. E ciò ci renderà più forti. Per questo non possiamo che ringraziare i nostri cittadini. I lombardi che hanno saputo dimostrare tanta responsabilità e dedizione, coraggio e altruismo, mobilitando risorse inaspettate». Per Moratti «c'è il forte desiderio di riprendere una vita normale e lo faremo grazie alla vaccinazione di massa».

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