La Sardegna, in particolare nella zona occidentale intorno alla provincia di Oristano, nei territori di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Frossio, Sennariolo, Usellus, Porto Albe, Scano di Montiferro e Cabras, è avvolta dalle fiamme ormai da ormai tre giorni. Mentre proseguono le operazioni di spegnimento dei roghi – rese difficili nei giorni scorsi dal forte vento di scirocco – con squadre a terra con il soccorso di diversi aerei canadair, la Giunta regionale ha dichiarato lo stato di calamità dopo una riunione d’urgenza con il presidente della regione, Christian Solinas, convocata nella serata di domenica.

L’allarme riguarda le tante persone che hanno dovuto lasciare la loro abitazione, al momento circa 1.500, ma anche l’agricoltura: al momento, sono circa 20mila gli ettari di terreno distrutti dalle fiamme, con danni milionari ai raccolti. La Protezione civile ha attivato un modulo internazionale di cooperazione: la Francia e la Grecia hanno già inviato alcuni canadair sul territorio sardo. Nel frattempo, è arrivata la solidarietà del presidente del Consiglio, Mario Draghi, a cui Solinas ha chiesto di destinare parte dei fondi del Pnrr per la riforestazione delle zone devastate dalle fiamme. 

I roghi ancora attivi

È corsa contro il tempo per arginare le fiamme soprattutto nelle zone di Villaurbana, in provincia di Oristano, e di Arzana, in Ogliastra. Si cerca di controllare invece i roghi, che erano attivi fino a poche ore fa, a Santu Lussurgiu e Suni, come anche a Scano di Montiferro. Gli oltre 1.500 sfollati, invece, sono al momento ospiti al Seminario diocesano di Bosa, dove si è attivata anche la macchina della solidarietà privata: molti b&b e privati cittadini stanno ospitando in queste ore le persone che hanno dovuto lasciare le loro case.

Video di Patrizia Baldino

Il nuovo bollettino della protezione civile

È stato pubblicato dalla Protezione civile regionale un nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio per la giornata di oggi, lunedì 26 luglio. La pericolosità, che riguarda tutta la zona dell'Oristanese, il Montiferru, la Planargia e parte del Nuorese, dove sono ancora attive le fiamme, è classificata come alta ed è scattato il "preallarme". Codice arancione, ma con attenzione rinforzata, dalla Gallura al Campidano di Cagliari sino al Sulcis.

incendi sardegna

Il grafico rappresenta il numero di incendi giornalieri segnalati dalla sala operativa unificata della regione Sardegna

Solinas: «Quota Pnrr per riforestazione»

Il governatore sardo pensa già alla reazione contro il dramma che ha colpito la sua terra. «Chiediamo al governo un sostegno economico immediato per ristorare i danni e aiutare le comunità colpite a ripartire. Scriverò al presidente Draghi per chiedere anche che una quota del Pnrr sia subito destinato alla regione per un grande progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite», ha detto in un’intervista a La Stampa. «Quello a cui stiamo assistendo – ha aggiunto – è un dramma di proporzioni enormi: ettari ed ettari andati in fumo, secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati. Per di più, tante tante imprese e persone sono state colpite, ma come comunità stiamo reagendo in maniera molto, molto forte».

20mila ettari in fiamme

Foto di Patrizia Baldino

Boschi, pascoli, case e aziende agricole inghiottite dalle fiamme con danni milionari. Nella provincia più colpita dell’Oristanese si contano già 20.000 ettari di territorio bruciati e 1.500 sfollati. A lanciare l’allarme è Cia-Agricoltori italiani: «Migliaia di ettari di inestimabile patrimonio boschivo e macchia mediterranea andati in fumo, centri abitati accerchiati dalle fiamme e campagne distrutte con capannoni e strutture agricole bruciate e perdite ingenti tra coltivazioni e bestiame», ha dichiarato il presidente di Cia Sardegna, Francesco Erbì.

«La situazione di straordinaria emergenza che sta vivendo la Sardegna richiede soluzioni di emergenza e, soprattutto, risorse straordinarie – ha detto invece il presidente di Cia nazionale, Dino Scanavino –. Chiediamo al governo di attivarsi subito per far fronte a questo disastro economico e ambientale con l’impiego tempestivo di fondi dedicati al ripristino immediato delle attività aziendali e al ristoro dei danni subiti da intere comunità, affinché il territorio possa ripartire con tutte le attività economiche. In particolare, una prima risposta per venire in soccorso del settore primario potrebbe essere l’erogazione in via straordinaria, immediata e automatizzata, dell’80 per cento degli anticipi Pac ad agricoltori e allevatori, senza oneri o costi aggiuntivi».

Foto di Patrizia Baldino

La situazione dei roghi

Il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco conta dieci squadre a terra, supportate da 5 velivoli canadair, che dalle 6:15 di stamattina sono operativi sui fronti del fuoco a Scano di Montiferro e a Tresnuraghes.

Al momento stanno già operando 57 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai Comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 del locale Comando di Oristano. A Tresnuraghes tre squadre hanno operato per tutta la notte nel contrasto al fronte del fuoco, e la loro attività ha permesso di salvaguardare due attività ricettive. A Scano di Montiferro il lavoro notturno delle squadre ha permesso di mettere sotto controllo il fronte del fuoco, che nella giornata di domenica aveva causato l'evacuazione di oltre 400 persone.

La solidarietà di Lamorgese

LaPresse

«Grazie a tutte le donne e gli uomini che stanno operando senza sosta per fronteggiare gli incendi in Sardegna e, in particolare, nell'Oristanese», ha dichiarato il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. «Un ampio dispiegamento di tutte le componenti del sistema di Protezione civile che vede, tra l'altro, impegnati diverse squadre e mezzi del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Sono vicina a tutte le popolazioni gravemente colpite a cui non faremo mancare il doveroso sostegno per superare la devastazione degli incendi», ha aggiunto.

© Riproduzione riservata