In questi giorni la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è al centro delle polemiche. Secondo il programma televisivo Report, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, non sarebbe stata la grande imprenditrice che ha vantato di essere per anni. L’inchiesta si focalizza sulla gestione da parte di Santanchè delle società Ki Group (acquistata nel 2006 insieme all’ex compagno Canio Mazzaro) e Visibilia.

La Ki Group, che si occupa di alimentare biologico, è stata gestita dalla ministra fino al 2022. Mentre la concessionaria pubblicità Visibilia è stata ceduta a pochi giorni dalla sua nomina nel governo Meloni.

Ki Group

Secondo Report tra il 2018 e il 2019 l’azienda avrebbe accumulato debiti con i fornitori per un valore complessivo di otto milioni di euro. Una situazione economica che rendeva anche difficile l’approvazione dei bilanci. Per risolvere la situazione è stata creata una nuova società, la Ki Group srl che ha incorporato i rami in attivo dell’azienda madre, lasciando da parte le passività. I debiti accumulati, però, avrebbero messo in difficoltà alcuni fornitori tra cui la AT&B che sarebbe stata costretta a cedere in affitto all’azienda di Santanchè il marchio Verde Bio per una cifra molto conveniente.

Alcuni dipendenti di Ki Group aspettano ancora di ricevere il trattamento di fine rapporto (Tfr), in alcuni casi si parla di decine di migliaia di euro. Inoltre, secondo Report, alcuni ex lavoratori hanno lamentato poca trasparenza nella gestione patrimoniale della Ki Group, attraverso la quale veniva pagato un appartamento a Milano per un costo di 100mila euro all’anno registrato come «ufficio di rappresentanza».

Visibilia

Intorno alla metà degli anni Novanta la ministra Santanchè ha fondato la Visibilia editore, società di comunicazione quotata in Borsa di cui è stata prima azionista fino a metà ottobre e presidente fino a gennaio 2022. Anche qui, ex lavoratori hanno raccontato come sarebbe stata gestita l’azienda. Uno di loro ha raccontato in anonimato che una sua collega sarebbe stata in cassa integrazione a zero ore, ma in realtà ha continuato a lavorare perché non era stata avvertita.

I debiti societari della Visibilia è arrivata nella procura di Milano. Lo scorso novembre i pm milanesi hanno rinunciato all’istanza di liquidazione giudiziale proposta nei confronti di Visibilia dopo che la società ha saldato il suo debito con lo stato per circa 1,4 milioni di euro.

Organi di stampa all’epoca avevano riportato la notizia che Santanchè fosse indagata, ma la ministra si è difesa più volte. «Visibilia è una società che ho creato, ma è stata venduta. C’è una cartella esattoriale non pagata e i nuovi soci faranno fronte. Non ci sono reati, non c’è un’ipotesi di reato», aveva detto.

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