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Inchieste, mafia e povertà dilagante. Viaggio nella Catania che va al voto

  • «Catania è una città sporca, dentro e fuori». Un pescatore col volto rugoso, scavato dal sole, non usa mezze parole per raffigurare il capoluogo alle falde dell’Etna. Dal suo banchetto di pesce, alla Pescheria, cuore storico della città, racconta di una metropoli bellissima con oltre settecentomila abitanti (compreso il vasto hinterland), ai piedi di un vulcano attrazione mondiale, sette volte distrutta dalla lava e sette volte risorta sempre più bella.
  • Ma anche di una città sporchissima, abbandonata, piena di malavita e di scorribande criminali, dove il degrado sociale ha raggiunto livelli inimmaginabili sino a pochi anni fa. Dove un dissesto finanziario da oltre un miliardo ha lasciato macerie sociali, con i servizi ridotti al lumicino e una lunga scia di povertà nelle periferie che fa paura.
  • La città ai piedi dell’Etna è abbandonata, sporca e il dissesto finanziario ha lasciato macerie sociali. Il candidato di FdI Trantino e quello del Pd Caserta si sfidano con l’obiettivo di provare a rialzarla.

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