Il 51enne neozelandese è indagato dalla procura di Termini Imerese per naufragio, omicidio plurimo e lesioni colposi. Nei prossimi giorni le autopsie sui corpi delle sette vittime
James Cutfield, comandante del veliero Bayesian affondato a Palermo la scorsa settimana causando la morte di sette persone, è indagato dalla procura di Termini Imerese per naufragio, omicidio plurimo e lesioni colposi.
Cutfield, 51enne neozelandese, è stato ascoltato il 25 agosto per circa due ore dai pm come riporta il quotidiano La Repubblica. Per il comandante si tratta del secondo interrogatorio in meno di una settimana.
Troppi ancora i punti da chiarire per capire come sia possibile che il veliero di 56 metri sia affondato in circa 60 secondi: da eventuali porte rimaste aperte che avrebbero fatto entrare una grande quantità d’acqua in pochissimo tempo, al ruolo dell’equipaggio nel verificare sui dispositivi a bordo le cattive condizioni meteorologiche e nell’attivare il sistema che sigilla la nave in caso di pericolo. Non ci si spiega, ancora, la rapidità con cui è affondata una nave costruita per resistere a condizioni meteorologiche molto avverse e dotata di tecnologia all’avanguardia.
Nei prossimi tre giorni saranno eseguite da parte dei medici legali del policlinico di Palermo le autopsie sui sette corpi recuperati in mare. Tra questi quello dell’imprenditore Mike Lynch e sua figlia Hannah, di 18 anni, poi Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley International e sua moglie Judy, Chris Morvillo, legale di Clifford Chance e sua moglie Nada Morvillo e infine il primo corpo recuperato, quello di Ricardo Thomas che si trovava nel veliero in qualità di chef di bordo.
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