Come nel film The Italian Job. A differenza dei rapinatori del film, però, il colpo grosso stavolta è ambientato a Londra. E non si tratta del furto di un forziere di lingotti d’oro, ma di un grande raggiro ai danni delle casse della monarchia britannica. Roberto Fiore, il fondatore del partito neofascista Forza nuova che ha guidato l’assalto no-green pass alla sede della Cgil, è infatti indagato per truffa (in Inghilterra) e riciclaggio di denaro (dalla procura di Roma) insieme a Mario Zurlo, ex militante della destra eversiva poi diventato imprenditore tra Roma e Chelsea. Il metodo e basato sulla triangolazione di svariati milioni di euro ed è quello che Domani ha raccontato nell’inchiesta sulla “Cassaforte neofascista”.

La cassa neofascista: prima puntata

La cassa neofascista: seconda puntata

Ora – grazie a fonti inglesi vicine al dossier – Domani ha scoperto che il flusso continuo di denaro movimentato dai fascisti italiani ha allertato l’Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC), la polizia doganale del Regno Unito, che ha aperto un’indagine per una presunta truffa su attività di beneficenza illegali, chiedendo lo scorso giugno aiuto anche alle autorità italiane. Che hanno poi aperto, dopo aver verificato le triangolazioni con gli uffici antiriciclaggio della Banca d’Italia, un fascicolo parallelo in procura a Roma.

Gli inquirenti italiani e inglesi stanno verificando i movimenti finanziari di decine di società, associazioni e trust cattolici di beneficenza. Tutti registrati tra Italia e Inghilterra e movimentati da Fiore, in complicità con Zurlo. Il primo è l’ideologo del movimento Terza posizione, condannato per associazione sovversiva, fuggito poi a Londra nel 1981, e regista dell’attacco squadrista contro la sede della Cgil. Il secondo è stato un soldato dei Nuclei armati rivoluzionari, il gruppo eversivo di destra i cui vertici sono stati condannati per la bomba alla stazione di Bologna.

Di Giovanna Faggionato e Giovanni Tizian, video di Carmen Baffi

Truffa e carità cristiana

Andiamo con ordine. La truffa contestata in Inghilterra riguarda l’attività dei trust di matrice cattolica che fanno riferimento a Fiore, ufficialmente nati per sostenere attività religiose con scopi benefici. Le organizzazioni di questo tipo, chiamate “Charity”, nel Regno Unito godono di importanti agevolazioni fiscali, il cosiddetto “Gift Aid”: in pratica l’ente di beneficenza può richiedere allo stato britannico un rimborso extra di 25 centesimi per ogni sterlina ricevuta come donazione. Per ricevere tale contributo, il benefattore però deve consegnare all’organizzazione foraggiata una dichiarazione che certifichi il sostegno economico. Una volta completata questa pratica, è possibile per chi ha incassato i soldi richiedere il “Gift Aid”.

Secondo le accuse degli agenti dell’HMRC, Fiore e Zurlo hanno costruito un sistema perfetto per frodare il fisco, usando tre trust già emersi nelle inchieste di Domani: il Saint Michael Archangel, il Trust Saint Mark e il Saint George Educational. Attraverso triangolazioni e bonifici continui (i movimenti analizzati arrivano a oltre 4,3 milioni di euro) i trust dal 2016 al 2018 avrebbero ricevuto decine di donazioni farlocche, inviate da conti correnti gestiti da figure collegate alla coppia d’oro dell’ultradestra. Finanziamenti servivano poi a chiedere, tramite documentazione taroccata, il contributo del governo previsto dalle leggi sulla beneficenza.

Da quanto risulta sarebbe stato Fiore in persona a decidere sia la tempistica con cui inviare le richieste di rimborso sia la selezione dei falsi benefattori. Alcuni nomi sarebbero fasulli, altri invece reali ma del tutto inconsapevoli dell’operazione dei neofascisti. La frode, per quanto emerge dagli atti di chi indaga, potrebbe arrivare a circa 800mila sterline (pari a un milione di euro) ottenute indebitamente dall’agenzia delle entrate britannica.

Nel nome del trust

L’ipotesi investigativa parte da una certezza: le donazioni sono riconducibili quasi tutte a società e associazioni italiane e inglesi controllate dal gruppo di Fiore e Zurlo, che hanno usato una decina di imprese ed enti culturali per veicolare diversi milioni di euro tra Londra e Roma. In particolare oltre 4 milioni sono stati spediti in Italia, e più di 3 hanno ripreso la via del ritorno. A giocare un ruolo predominante sono stati il Saint Michael Archangel e il George educational.

Nel primo troviamo un vecchio socio di Fiore, con cui aveva aperto anche una società nel paradiso fiscale di Cipro (chiusa nel 2015). Nel secondo invece c’è un altro reduce della destra eversiva. Da quest’ultimo trust sono partiti, a novembre 2020, anche i 33mila euro destinati all’associazione Vicit Leo, costituita da professori ed esperti No-vax in prima linea contro il green pass, protagonisti della narrazione, sposata da Fiore, sulla presunta “Dittatura sanitaria” imposta dai governi Conte e Draghi. Un’altra storia rivelata da Domani sulla quale sono in corso verifiche.

Il Saint George è stato il primo trust fondato da Fiore nel 1994, dal canale Telegram diffonde appelli per la raccolta fondi per i militanti No-green pass arrestati due settimane fa, tra cui lo stesso leader di Forza nuova e il suo braccio destro Giuliano Castellino, estraneo all’inchiesta per la truffa. Fiore è descritto al pari di un martire, un vero cattolico, padre di 11 figli.

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La villa nell’Hampshire

Un anno dopo la creazione del Saint George, nel 1995, è stato registrato il trust Saint Michael. Più di recente si è affiancato il Saint Mark. Epoche diverse ma medesimo obiettivo, è la tesi degli inquirenti italiani e inglesi. Vedremo se l’inchiesta – su cui c’è grande attenzione anche da parte dell’ambasciata britannica – porterà sviluppi investigativi. Di certo dietro questi enti, ufficialmente impegnati nella propaganda dell’ala cattolica oltranzista, si è cela l’ideologia neofascista più dura oggi mescolata al complottismo sulla pandemia. Un esempio: nel piccolo comune di Liss, nell’Hampshire, c’è un tipico cottage inglese, che apparteneva a un’aristocratica, integralista cattolica e vicina ai nazionalisti britannici amici di Fiore. La signora Rosine de Bounevialle, che lasciò in eredità la casa con annessi terreni al Trust Saint George fondato dall’ex di Terza posizione. Ente che peraltro ha avuto sede proprio nella villetta dell’Hampshire.

All’epoca esisteva ufficialmente la International third position. Succursale mondiale della Terza posizione modellata da Fiore in Italia quando le bombe stragiste terrorizzavano il paese. La costola inglese di cui Fiore è stato espressione insieme ai camerati britannici formalmente non esiste più. La passione per il nero e per gli affari, invece, non si è mai spenta.

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