Nel pomeriggio, celebrazioni commemorative per le 14 vittime di Derry, la città dell’Irlanda del Nord dove il 30 gennaio 1972 le forze armate britanniche spararono sui manifestanti che sfilavano per i diritti civili
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Nel pomeriggio di oggi 30 gennaio, si tengono le manifestazioni di commemorazione per le 14 vittime della “domenica di sangue” del 1972, quando l’esercito britannico sparò sui manifestanti della città di Derry, nell’Irlanda del Nord, che erano scesi in piazza per protestare pacificamente.
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I parenti delle vittime hanno organizzato, per le 16.45, ora in cui ebbe luogo la strage, una manifestazione nelle stesse strade dove 50 anni fa, i paracadutisti britannici aprirono il fuoco sui manifestanti, che sfilavano per i diritti civili dei cattolici.
- Per la commemorazione, è prevista la proiezione di un videomessaggio inviato dal presidente irlandese Michael Higgins e un intervento dell'ex leader laburista britannico, Jeremy Corbyn. Il tema che il fondo Bloody Sunday Trust ha scelto per il cinquantenario è “One World, One Struggle” (Un mondo, una battaglia). L'associazione, creata nel 1997 per sostenere le famiglie delle vittime, ha chiesto ai cittadini di Derry il rispetto delle norme anti-Covid.
- Il 30 gennaio del 1972, mentre i manifestanti raggiungevano il ghetto cattolico di Bogside, i paracadutisti inglesi cominciarono a sparare sulla folla. Morirono 13 persone, otto di loro avevano i tra i 17 e i 20 anni. Cinque sono stati colpiti alle spalle, un altro fu ammazzato mentre teneva le braccia sulla testa in segno di resa. La quattordicesima vittima morì alcuni mesi dopo.
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