Adesso è «alta» in Italia la probabilità di «saturazione» entro un mese per le terapie intensive. Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa sull'emergenza Coronavirus presentando i dati del rapporto settimanale dell’Iss.

L’epidemia in Italia, si legge nel report, è in rapido peggioramento: «Nella maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario di tipo 3 ma sono in aumento il numero di Regioni o province autonome in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4», ovvero lockdown.

«Si conferma pertanto una situazione complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio nazionale con criticità ormai evidenti in numerose regioni o province autonome italiane».

Mercoledì altre regioni passeranno in area arancione, mentre la provincia di Bolzano è diventata autonomamente zona rossa.

Brusaferro ha detto: «L'Rt ha mostrato un rallentamento nella sua crescita, ma non dimentichiamo che per ridurre il numero dei casi bisogna farlo scendere sotto all'1». Quindi, ha aggiunto, «La circolazione è ancora molto significativa».

Problemi nei dati

L’Iss è stato molto criticato per la scarsa trasparenza nei dati e per i ritardi, tanto che la settimana scorsa il consueto rapporto del venerdì è saltato. Il report fa riferimento ai dati per la settimana 26 ottobre – 1 novembre. Si «osserva complessivamente una criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività», ovvero ci sono ritardi di notifica dei casi rapportati al sistema di sorveglianza su dati aggregati coordinati dal ministero della Salute, «sia per completezza».

Per questo la valutazione arriva al primo novembre: «al momento è il dato consolidato più recente disponibile».

Questo però per l’Istituto non deve fare pensare che il rischio sia sovrastimato: «questo costituisce una ulteriore prova della generale criticità di resilienza diffusa su tutto il territorio nazionale e dovuta alla gravità della situazione epidemiologica». Come conseguenza «questo può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza».

I tecnici del ministero della Salute sono attualmente in Campania per fare un punto aggiornato sui dati sull'epidemia di Covid-19, e capire se ci sono stati problemi sui numeri accorpati di recente e in base ai quali la Campania, la settimana scorsa, è stata ritenuta zona «gialla» e se eventualmente bisognerà aggiornare la valutazione verso una classe di rischio maggiore.

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