È ufficiale, il rapporto dell’istituto superiore della Sanità (che trovate a questo link) ha certificato che c’è una «relazione causale o di concausa tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati» nella cosiddetta Terra dei Fuochi e l’insorgenza di tumori e malattie croniche: patologie neoplastiche come il tumore alla mammella, o anche l'asma, leucemie e le malformazioni congenite.

Oggi si è svolto un incontro tra il procuratore capo di Napoli nord, Francesco Greco, il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, e il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.

Adesso, ha detto Greco durante l’incontro, è urgente procedere alle bonifiche: «Il problema principale è di fare immediatamente queste bonifiche, questo studio ci conferma che le persone che vivono nelle vicinanze delle discariche sono sottoposti a una probabilità maggiore di ammalarsi».

Il rapporto

l rapporto conclusivo, frutto dell'accordo che la procura di Napoli nord ha stipulato nel 2016 con l'istituto superiore di Sanità, verrà reso pubblico giovedì. L’indagine ha riguardato 38 comuni e un’area vasta 426 chilometri quadrati in cui negli anni sono stati rilevati 2.767 siti di «smaltimento abusivo di rifiuti, anche pericolosi». La conseguenza è che oltre 354mila cittadini vivono a meno di cento metri «da almeno un sito o più di uno» ritrovandosi così esposti a una «elevatissima densità di sorgenti di emissioni e rilasci di composti chimici pericolosi per la salute umana».

I dati

I risultati evidenziano che la mortalità e l’incidenza del tumore della mammella è maggiore tra le donne dei comuni inclusi nei comuni con livelli di rifiuti maggiore – detti di terza e quarta classe - rispetto ai comuni della prima classe.

Inoltre, sempre secondo lo studio, nei comuni più colpiti dallo smaltimento illecito dei rifiuti c’è una «ospedalizzazione per asma nella popolazione generale significativamente più elevata», così come una «prevalenza dei nati prematuri» e ancora, «la prevalenza di malformazioni congenite» soprattutto quelle connesse all’apparato urinario.

Nelle conclusioni gli autori del rapporto chiedono di bloccare qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti e di bonificare i siti individuati e maggiormente inquinati. Si chiede anche una maggiore prevenzione attraverso l’implementazione di un ciclo virtuoso sui rifiuti e di attivare un piano di sorveglianza sanitaria nei confronti della popolazione.

«L'indagine ha evidenziato delle criticità relative all'impatto dei rifiuti sulla salute. Questo conferma la necessità di sviluppare un sistema di sorveglianza epidemiologica integrata con dati ambientali nell'intera area della Regione Campania e in particolare nelle province Caserta e Napoli» ha detto il presidente dell'istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro alla presentazione del rapporto. Brusaferro ha anche aggiunto che «l'Istituto è pronto a collaborare con le Autorità e le Istituzioni locali e regionali» per tutte le operazioni di bonifica dell’area.

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