Il settore dell’editoria ha chiuso l’anno registrando una forte crisi. Una crisi accentuata ancor di più dalla pandemia da Covid-19. «I ricavi», infatti, «sono diminuiti di oltre 600 milioni», secondo quanto stimato dal presidente della Federazione Italiana Editori Giornali Andrea Riffeser Monti e dichiarato dinanzi la Commissione affari costituzionali de senato sul piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il presidente Riffeser ha quindi proposto nel Recovery Plan un progetto ad hoc per il settore dell’editoria, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione e la trasformazione digitale. Che contrasti inoltre «il rischio di desertificazione del panorama dell’informazione».
Il Recovery prevede infatti lo stanziamento risorse per oltre 200 miliardi di euro, «una campagna di informazione sui giornali, on line e cartacei, è necessario e importante per garantire un’adeguata copertura dell’intero territorio nazionale».

IL PROGETTO

Ciò che la Fieg chiede attraverso il progetto è, innanzitutto, una serie di contributi sulle spese destinate a digitalizzazione, multimesialità, gestione delle piattaforme, formazione digitale e, di conseguenza, miglioramento dell’efficienza aziendale. Il progetto dedica poi una parte al favorimento dell’innovazione e al ricambio generazionale all’interno del settore, ponendo come fondamentali requisiti di qualunque azienda editoriale qualità e innovazione.
Una novità per il paese sarebbe la richiesta della consegna a domicilio delle pubblicazioni. La Fieg ha ricordato che per fare ciò, sarebbe di fondamentale importanza un piano di collaborazione fra tutti i dipendenti coinvolti in un’azione di tale portata, quali editori, distributori, operatori postali ed edicolanti. Serve una rete logistica efficiente ed economicamente sostenibile.

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