il caso dell’enoteca pinchiorri

La guida Michelin premia i piatti ma ignora chi molesta in cucina

Gwendal Poullennec, international director of the Michelin Guides speaks to the media prior to the award ceremony, which took place in the concert hall of Zaryadye Park in Moscow, Russia, Thursday, Oct. 14, 2021. French gastronomic bible the Michelin Guide awarded nine of its coveted stars to restaurants in Moscow on Thursday as it unveiled its first lineup of recommendations in the Russian capital. Representatives of the guide — considered the international standard of restaurant rankings — released the first Moscow edition of their iconic red book at a ceremony at Moscow. (AP Photo/Dmitry Serebryakov)
Gwendal Poullennec, international director of the Michelin Guides speaks to the media prior to the award ceremony, which took place in the concert hall of Zaryadye Park in Moscow, Russia, Thursday, Oct. 14, 2021. French gastronomic bible the Michelin Guide awarded nine of its coveted stars to restaurants in Moscow on Thursday as it unveiled its first lineup of recommendations in the Russian capital. Representatives of the guide — considered the international standard of restaurant rankings — released the first Moscow edition of their iconic red book at a ceremony at Moscow. (AP Photo/Dmitry Serebryakov)
  • È giusto che nella valutazione della guida Michelin per l’assegnazione delle stelle rientrino esclusivamente criteri legati alla cucina e agli ingredienti, o nel 2021 si dovrebbe fare i conti su quello che succede negli ambienti di lavoro?
  • A fine ottobre, Giorgio Pinchiorri, il titolare e celebre sommelier dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze ha patteggiato una condanna di quattro mesi per stalking nei confronti di una giovane donna, ex dipendente del ristorante.
  • È il momento di aprire un dibattito in un mondo che troppo spesso racconta solo i suoi aspetti positivi e va avanti come se non fosse successo nulla.

È giusto che nella valutazione della guida Michelin per l’assegnazione delle note stelle rientrino esclusivamente criteri legati alla cucina, agli ingredienti e alla personalità degli chef, o si dovrebbe anche tenere conto della rivoluzione culturale, che dovrebbe essere ormai acquisita dopo gli anni del movimento MeToo, che ha portato al centro del dibattito la questione delle molestie sessuali? Il settore, con le sue guide e premi, non dovrebbe porsi anche il problema di quello che succede

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