«Non si può definire italiano, né ligure, chi nasce sul nostro territorio da genitori stranieri. Auguri e benvenuti a tutti i nuovi nati del 2021 in Liguria, ma ribadiamo che per essere italiani e liguri sia necessario intraprendere un percorso ben definito e quindi richiedere successivamente la cittadinanza, secondo quanto previsto dalle norme vigenti. NO allo Ius soli». Stefano Mai è il capogruppo della Lega in consiglio regionale della Liguria e non ha digerito il post del governatore Giovanni Toti con il quale annunciava il nome della prima nata del 2021 in Liguria. 

La linea politica della Lega è chiara, ha aggiunto, Mai: «Con la Lega al governo in Liguria così come, speriamo presto, a Roma non accadrà mai che l'acquisizione della cittadinanza italiana avvenga come semplice conseguenza del fatto giuridico di essere nati in Italia. Occorre difendere le nostre tradizioni e la nostra identità».

Non solo Mai. A rincarare la dose è stato un big come Edoardo Rixi, deputato ligure della Lega molto legato a Salvini, capo del dipartimento Infrastrutture e trasporti del partito: «Quella bambina non è ligure, la nostra posizione è chiara e nota, la Lega è contraria allo ius soli e fino all'altro ieri questa era anche la posizione di Toti», ha detto Rixi all'AdnKronos.

«Lei - ribadisce il leghista - non è cittadina dello Stato, se arriva lo ius soli lo sarà, ma per ora non lo è». Rixi aggiunge: «Niente contro di lei, ma devo dire che poi non apprezzo il fatto che si mettano in mezzo bambini appena nati e si utilizzino per commenti politici...Speriamo che la Liguria possa dare prospettive a tanti ma noi, come maggioranza in regione, siamo contro lo ius soli».

Frasi che hanno provocato una bufera, tanto che Toti è intervenuto nuovamente per prendere le distanze dall’alleato di governo in regione. La bimba nata è Graeter, figlia di Joy, una donna nata in Nigeria, come il papà della bimba. È la la prima nata a Genova nel 2021. Toti sulla su pagina Facebook è stato costretto a intervenire in prima persona, per replicare ai tanti commenti razzisti che stavano arrivando sulla sua bacheca. «Chi nasce in Liguria è ligure!», ha scritto. E ancora: «I commenti razzisti verranno rimossi dai moderatori della pagina. Una bambina che viene al mondo è una benedizione e va accolta come tale, senza polemiche inutili e dannose a qualsiasi dibattito democratico. Proviamo a iniziare il 2021 con un nuovo passo».

Un gesto quello di Toti che crea un solco tra il suo movimento e il partito di Matteo Salvini, ancora molto legato alla retorica del «Prima gli italiani». 

«Stupisce, lascia amareggiati e per la verità anche un po’ perplessi - ha detto il governatore - che qualcuno, in un anno come questo, riesca a fare polemica anche su un post di benvenuto al mondo per una bimba nata in una notte così carica di dolore e di speranza. Nel Paese con il tasso di natalità tra i più bassi del mondo, una nuova creatura è un fatto positivo, quale che sia la sua nazionalità e il colore della sua pelle. Greta, si chiama così, è nata in un ospedale ligure, con medici e infermieri liguri. Sua madre ha in tasca una tessera sanitaria del nostro Paese. Non ho chiesto alla Direzione del San Martino se fosse immigrata, naturalizzata, cittadina italiana o di un altro Paese. Francamente non me ne frega nulla in questo caso. Greta è nata qui, andrà qui in Liguria all'asilo e a scuola. I suoi genitori e anche lei, quando crescerà, da lavoratrice avrà gli stessi diritti e gli stessi doveri degli altri lavoratori. E gli stessi diritti e doveri sociali. Nulla c’entra tutto ciò con i diritti politici concessi dalla cittadinanza, provenga essa dallo Ius soli o da altri strumenti di diritto. Di questo si occuperà il Parlamento nazionale, non certo la nostra Regione. Ed è un dibattito assai più complesso di quello che ruota attorno a un post. Se mai il Parlamento deciderà di affrontare questo tema (direi che oggi francamente abbiamo altre priorità), spero che tutti i partiti lo facciano consapevoli della delicatezza dell'argomento e dei sofisticati risvolti civili, sociali, legali ed economici che porta con sé. E senza l'approssimazione e i sottotesti sgradevoli che ho letto e ascoltato oggi nell'assurdo dibattito su un neonato».

Nel dibattito è intervenuto anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini: «Quale bassezza di animo può portare a polemizzare su una nuova vita venuta al mondo? Con buona pace di razzisti e leghisti della Liguria e non solo: benvenuta Greta. Buona vita!». 

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