Domenico Arcuri, commissario scelto dal governo Conte per gestire l'emergenza Covid-19, è sempre più in bilico. Da più parti viene considerata disastrosa la sua gestione e per sostituirlo il centrodestra propone Guido Bertolaso. Il senatore Matteo Salvini e la sua Lega, ogni giorno, sui canali social criticano la gestione Arcuri: «flop», «freno», «inadeguato» e rilanciano l'impegno di Bertolaso che, in Lombardia, al fianco di Letizia Moratti, assessora al welfare e vicepresidente della giunta, si occupa del piano di vaccinazione.

Dopo l'appoggio al nuovo governo Draghi, nel silenzio di Pd e M5s, i leghisti hanno incassato il ministero dello sviluppo economico e ora vorrebbero anche indicare il commissario all'emergenza anche se Bertolaso è un nome buono anche come candidato sindaco di Roma.

Il supereroe di sinistra e destra

Bertolaso è un medico, laureato con il massimo dei voti, trasformato in signore dei disastri e dell’emergenza. L’inizio fu il Giubileo del 2000, a cui prese parte nella veste di vicecommissario, sponsorizzato dall’allora sindaco Francesco Rutelli.

Rutelli commissario, Bertolaso vice. Benvoluto dal centro, dalla destra e dalla sinistra. Commissario straordinario per la prevenzione dei rischi della Sars, nel 2003-2004; commissario, nel 2007, per l’emergenza incendi; commissario per la realizzazione del G8 della Maddalena (poi spostato all’Aquila); commissario per il dopo-terremoto in Abruzzo; commissario delle aree archeologiche di Roma e Ostia Antica. Inoltre: responsabile e supereroe in un’altra miriade di occasioni, dal traffico alle celebrazioni liturgiche e religiose. Tutto sotto il cappello dell’emergenza e dei grandi eventi.

Per la gestione del G8 della Maddalena è finito anche sotto processo, dal quale è uscito assolto. 'Utilizzato' da centrosinistra e centrodestra in ogni evento o calamità naturale, ma è con la gestione rifiuti in Campania che si salda il rapporto con Silvio Berlusconi. In realtà, a Milano, negli anni della giunta di Gabriele Albertini, di lui non ne parlavano con lo stesso entusiasmo.

«Tutti ricordavano il G8  de La Maddalena, gli sprechi e le inefficienze, nessuno gli avrebbe affidato nulla, successivamente con l'avventura napoletana entrò però nelle grazie del cavaliere», racconta un forzista della prima ora. Anche in questo caso era stato, per primo, il governo Prodi ad affidargli il ruolo di commissario all’emergenza rifiuti, nel 2006. L’anno succesivo Bertolaso rimette il mandato. Era il luglio 2007, lascia perché una parte della maggioranza si oppone alla sua idea di aprire una discarica in un'oasi protetta.

L'idillio con Berlusconi

Appena Silvio Berlusconi vince le elezioni, Bertolaso torna e diventa sottosegretario con delega alla questione rifiuti. E proprio, a Napoli, nasce l'idillio tra il centrodestra e Guido Bertolaso. C'è un giorno a sancirlo. Il 26 marzo del 2009, in pompa magna, Silvio Berlusconi preme il bottone rosso che aziona l’inceneritore. «Questo pulsante è l’esempio pratico del cambiamento della situazione. Con i precedenti governi della sinistra si intendevano come dimostrazioni di democrazia le azioni che minoranze organizzate facevano interrompendo un’autostrada o bloccando un aeroporto. La sinistra valutava queste azioni come espressioni di democrazia diretta. Noi la pensiamo esattamente al contrario», dice Silvio Berlusconi mentre inaugura l’inceneritore di Acerra.  Arrivano i complimenti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Interviene, in quei giorni, anche Nicola Cosentino, sottosegretario di governo: «Lo Stato è tornato a fare lo Stato, risolvendo l’emergenza rifiuti in cento giorni e arrivando all’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra. Senza dimenticare i colpi inferti alla criminalità organizzata». Criminalità, quella casalese, di cui Cosentino sarà ritenuto espressione politica dalla procura antimafia partenopea riportando una condanna, ancora in primo grado, per concorso esterno in associazione camorristica.

All’inaugurazione dell’inceneritore di Acerra nel marzo 2009, è presente anche Antonio Bassolino, che guida la regione per il centrosinistra. Siede in seconda fila. «Se il termovalorizzatore è partito solo con il governo Berlusconi e non prima dipende dalle contraddizioni del governo precedente. E infatti Bertolaso era già capo del Commissariato all’Emergenza, ma non era riuscito a farcela. Ora sì», dice Bassolino. Proprio Guido Bertolaso esce vincitore da quella partita, con l’accensione dell’inceneritore annuncia anche la fine dell’emergenza. Non era così, visto che la pianificazione di nuove discariche porta ad altre inchieste e scandali; gli altri impianti, come quelli di compostaggio, non erano stati costruiti e continuava la migrazione dei rifiuti. Per gridare al miracolo Bertolaso dispone la costruzione di una nuova discarica. «Saranno la più sicura in Europa», dice il supereroe. Sorge a Chiaiano, a poche centinaia di metri dalla zona ospedaliera di Napoli. Per quell’invaso c’è ancora un processo in corso a carico dei rappresentanti delle aziende che hanno realizzato la discarica, accusati di essere legati al clan dei casalesi. Ma non basta. Per la gestione dei rifiuti in Campania si aprono diversi procedimenti penali, uno riguarda lo smaltimento delle frazioni in uscita dagli impianti di trattamento del cdr, combustibile derivato dai rifiuti, e coinvolge Bertolaso per il periodo da commissario durante il governo Prodi. Il giudice Stefano Aprile, nell’aprile 2016, lo proscioglie perché il reato era ormai prescritto. «Bertolaso era perfettamente consapevole di ciò che i suoi collaboratori stavano commettendo e ha (…) contribuito fattivamente all’illecito (...) vi sono numerosi e concordanti elementi di segno opposto, ma il decorso del tempo impedisce la prosecuzione dell’azione penale non avendo l’imputato rinunciato alla prescrizione», scrive il giudice. Il pattume non trattato veniva ingoiato da discariche che non erano autorizzate a ricevere quella tipologia di spazzatura. Un’altra pagina che racconta il fallimento della gestione commissariale, alla fine la prescrizione salva il supereroe. Ma per Berlusconi, e anche per la sinistra, quella gestione è stata un miracolo e quello dell’inceneritore fu uno spot straordinario perché diede all'Italia l'idea di un leader risoluto e che otteneva i risultati. E oggi il centrodestra rilancia l'impegno del suo supereroe preferito, pronto a sostituire Arcuri come commissario, ma all’occorrenza anche a diventare sindaco di Roma. Dove serve lui, Bertolaso, è pronto a realizzare miracoli. 


 

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