- Ha corso solo 7 volte i 100 metri in quasi 2 anni, mai sotto i 9 secondi e 90, rinuncia a ogni confronto dal 16 agosto scorso.
- Al miglioramento improvviso che lo portò fino all’oro olimpico nel 2021 sono seguite noie muscolari, un cambio nella meccanica della corsa e nel modello delle scarpe.
- Per inseguire i tempi del giamaicano
Pronti-per la partenza, e stop, pazienza, se ne riparla un’altra volta. Via sono le tre lettere che ormai Marcell Jacobs riesce a pronunciare raramente. I 100 metri sono la corsa più breve dell’atletica all’aperto e la finale olimpica che dura meno, invece lunghissima sta diventando l’attesa di lui, uomo da una fiammata d’oro a Tokyo e da innumerevoli rinunce. Non sente il suono di uno sparo, non si alza dai blocchi dentro uno stadio, dal 16 agosto scorso, quando fu primo agli Europei con un te



