- Dodici anni fa Vincenzo Fornaro ha perso in un solo giorno più di 500 animali abbattuti perché contaminati dalla diossina. Lui e i suoi fratelli non hanno mai mollato e si sono reinventati.
- Un danno di circa 200mila euro senza considerare i guadagni persi con l’attività. La famiglia si ritrovano davanti al camino della masseria. Pensa di mollare tutto ma poi il sussulto d’orgoglio ha la meglio. Decide di intraprendere una battaglia legale e diversificare le attività.
- «Anche il Covid ci farà meno paura, sono convinto che vaccini e terapie ci faranno tornare alla normalità. Anche se qua, di normale, non c’è granché».
«Non ci siamo arresi all’Ilva, figuriamoci a questa pandemia. Il Covid ha solo rallentato la nostra battaglia ma il 2021 sarà l’anno della ripresa». Vincenzo Fornaro parla e sembra che quanto accaduto in questi anni sia solo un passaggio fortuito della vita. Eppure si può dire che il fato si sia divertito a mettergli ostacoli e trappole. È salito, senza volerlo, agli onori delle cronache 12 anni fa. Nella masseria di famiglia erano allevate da generazioni capre e pecore. Un giorno di dicembre de



