Annunci, smentite e lanci rimandati più volte. Il passaggio dalla patente cartacea a quella digitale è tema che torna spesso alla ribalta, grazie alla fuga in avanti di qualche politico o a una nuova circolare di un ministero. Finora il risultato è sempre stato lo stesso: un nulla di fatto. Ma negli ultimi giorni qualcosa è cambiato e l’era dell’It Wallet potrebbe iniziare presto.

Il portafoglio digitale dovrebbe debuttare la prossima estate, comunque in ritardo rispetto ai piani originari che annunciavano una disponibilità già nel 2023. La novità è attesa da tempo per rendere accessibili tutti i dati e le informazioni a prescindere dal formato cartaceo, facilitando sia i guidatori che le forze dell’ordine. La spinta decisiva è arrivata dall’Unione europea, con le direttive che mirano a uniformare le norme in tutto il continente.

Un portafoglio digitale

La patente digitale, in Italia, verrà aggiunta tra i documenti dell’app Io, l’applicazione per interagire con la pubblica amministrazione (scaricata da 37 milioni di utenti) che consente di ricevere notifiche, visualizzare certificati e procedere con i pagamenti. È qui che verrà conservato l’It Wallet, il portafoglio digitale che entro la fine dell’anno dovrebbe ospitare anche tessera sanitaria e certificato di invalidità.

Basterà accedere all’app da smartphone, tramite Spid o Cie, aprire la pagina dedicata alla patente e comparirà un codice Qr con le relative informazioni. «Stiamo vagliando l’opportunità di inserire il documento anche nei portafogli digitali come Google o Apple Wallet, dove si archiviano carte di credito, biglietti aerei e tessere del supermercato», ha assicurato il sottosegretario Alessio Butti, che ha la delega all’innovazione tecnologica.

Si potrà così evitare di incorrere in sanzioni per aver lasciato a casa il documento cartaceo: anche se dal 2016 la guida “senza patente” è stata depenalizzata, in caso di controllo viene applicata una multa compresa tra i 42 e i 173 euro. Se si verrà fermati da vigili urbani o carabinieri bisognerà mostrare il Qr code sul telefono, come avveniva con il green pass durante la pandemia. Le forze dell’ordine potranno vedere tutte le informazioni, come data di scadenza, punti rimasti ed eventuali sospensioni.

Va da sé che sarà importante avere il telefono a portata di mano e con la batteria sempre carica. Tempi certi non sono ancora stati dati, ma l’apposito comitato tecnico avrebbe già fatto vari test, sia di funzionamento che di compatibilità. L’entrata in vigore ufficiale dovrebbe arrivare questa estate: i più ottimisti parlano di un’apertura a tutti a giugno 2024 o, più realisticamente, entro settembre.

Quando scatta il ritiro

La digitalizzazione della patente, con lo switch a un formato fruibile da smartphone, è stata voluta dalla Commissione europea per ammodernare le procedure di emissione e controllo dei documenti di guida. Il cambiamento riguarderà tutti gli stati membri e velocizzerà i controlli anche fuori confine. È parte di un percorso a step che porterà i paesi Ue, entro il 2025, a contare su una vasta gamma di documenti in digitale, dal certificato di nascita alla tessera elettorale.

La nuova patente si incrocia poi con un ampio pacchetto per la sicurezza stradale proposto dalla Commissione nel 2023 e che il Parlamento europeo ha adottato in prima lettura la scorsa settimana. Tra le misure previste c’è una vera novità: con la patente ritirata in uno stato membro non si potrà più guidare neanche nel resto dell’Ue. Dato che il Consiglio non ha ancora adottato la sua posizione negoziale, il lavoro su questa legge sarà portato avanti dal nuovo Parlamento, dopo le elezioni di giugno.

Fino ad ora, infatti, se a un conducente viene ritirata la patente per un’infrazione commessa in un paese diverso dal proprio, la sanzione è applicabile solo in quel paese. Ma non c’è alcuna restrizione alla guida negli altri stati membri. In pratica, se un italiano vede ritirarsi la patente in Polonia, deve evitare le strade polacche ma può continuare a circolare altrove (Italia compresa).

Il pacchetto approvato il 6 febbraio mira proprio a garantire che la sospensione o la revoca della patente di una persona non residente sia applicata in tutti i paesi dell’Unione. Lo stop verrà comunicato entro dieci giorni allo stato che ha rilasciato la licenza di guida; a quel punto, scatterà un termine di due settimane per decidere se estendere il ritiro a tutto il gruppo dei 27.

30 chilometri l’ora

Il testo chiede anche l’aggiunta della guida senza patente all’elenco delle “infrazioni stradali gravi”, insieme alla guida in stato di ebbrezza e all’incidente stradale mortale: tutte condotte che faranno scattare l’obbligo di scambio di informazioni europeo. Un’altra novità riguarda i limiti di velocità. Sulle strade extraurbane scatterà il ritiro della patente, anziché la sola multa, per chi viaggia a 50 km/h oltre il consentito. Per le aree residenziali, la soglia di tolleranza sarà abbassata a 30 km/h oltre il limite.

Ma attenzione: rischierà il ritiro o la sospensione della licenza chi supererà di 30 km/h il limite consentito, non chi supererà il limite consentito dei 30 km/h. È quindi scongiurata un’entrata a gamba tesa del Parlamento europeo nelle vicende italiane, dopo la decisione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di estendere il limite dei 30 orari su gran parte del territorio comunale e l’intervento polemico del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.

Secondo la Commissione, nel 2022 le vittime della strada sono state 20.600, in aumento del 3 per cento rispetto all’anno precedente. Tra il 2001 e il 2010 il numero di morti si era però dimezzato e lo stesso è accaduto tra il 2011 e il 2020. «La direttiva spingerà a seguire le regole accettandone le conseguenze, indipendentemente da dove avvengono le violazioni», ha detto il relatore del provvedimento, Petar Vitanov. La misura ha ricevuto il plauso di molti, nella speranza che sia un primo passo verso un codice della strada europeo.

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