La procura di Agrigento adesso indaga sul naufragio che ha portato alla morte del piccolo migrante Joseph, il bimbo di 6 mesi venuto a mancare mercoledì 11 novembre dopo essere stato soccorso in mare dalla Ong Open Arms, e di altri cinque naufraghi che non ce l’hanno fatta. La capitaneria di porto di Lampedusa, riporta Repubblica, giovedì ha ascoltato il racconto della mamma del bambino, Joanna.

Mercoledi il gommone che li portava via dalla Libia è affondato, Open Arms è riuscita a prestare soccorso a 110 persone. Frontex, la guardia costiera europea, aveva chiesto l’intervento della Ong dopo che i migranti erano in difficoltà già da ore. Nel pomeriggio la Ong una volta accolti i naufraghi ha subito lanciato l’allarme per chiedere un’evacuazione di emergenza delle persone in condizioni critiche, ma è stata possibile solo a sera e Joseph non ha retto.

Dal resoconto di Open Arms tutti i passaggi.

Ore 15.26: Open Arms comunica alle autorità italiane di aver tratto in salvo approssimativamente tra le 100 e le 150 persone tra cui 7 donne, 4 bambini due dei quali neonati, 1 donna incinta di sette mesi e 2 persone in condizioni molto critiche, una di queste è un bambino.

Si tratta di Joseph.

Ore 20.15: viene comunicato alla guardia costiera di Roma che un neonato tratto in salvo nelle operazioni ha perso la vita. Il bambino di sei mesi, si presentava già in condizioni critiche quando è stato portato a bordo ed è stato immediatamente assistito dal team sanitario, ma nonostante il team abbia provveduto alle necessarie manovre rianimatorie e di supporto, dopo alcune ore è andato in arresto respiratorio.

Ore 21.50: evacuazione sanitaria di una bambina di 3 mesi, arrivata in arresto respiratorio e ipotermia, la madre e uomo tra i 20 e i 30 anni. 

Ore 01.30: evacuazione sanitaria di un lattante di 6 mesi (cadavere) con la madre e una ragazza di 18 anni.

I migranti in condizioni critiche sono stati trasbordati solo alle 21:50.

Qualcosa nei tempi ha fatto scattare l’allarme. L'inchiesta è affidata al procuratore aggiunto Salvatore Vella e alla sostituta Sara Varazi. L'indagine dovrà accertare se, «dalla segnalazione del gommone in difficoltà ai soccorsi, ci sono stati eventuali ritardi e di chi per valutare se possono esserci dei responsabili nella tragica morte del piccolo Joseph o meno».
Insieme a Joanna è stata ascoltata anche un'altra testimone, soccorsa anche lei nella notte perché in stato di gravidanza avanzata.

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