È un processo che ha turbato la quiete d'inizio estate di quasi tutto il tribunale di Caltanissetta, visti i rapporti che l'ex vicepresidente di Confindustria intratteneva con i capi degli uffici giudiziari del distretto. Comunque siano andate le cose confermato l'impianto accusatorio: Montante a capo di un'associazione a delinquere dedita ai ricatti, al dossieraggio, all'intimidazione.
- È un processo che ha turbato la quiete d'inizio estate non solo degli imputati ma anche di quasi tutto il tribunale di Caltanissetta, visti i rapporti che l'ex vicepresidente di Confindustria intratteneva con i capi degli uffici giudiziari del distretto.
- L’anomalo atteggiamento di alcune parti civili, molto in sintonia con Montante e contro il testimone chiave dell'accusa Alfonso Cicero, quello che aveva svelato ai poliziotti e ai pubblici ministeri gli ingranaggi più nascosti del "sistema”.
- La corda lunga concessa dalla presidente Andreina Occhipinti all’imputato fuori dai capi di imputazione contestati
Sarà stato per un colpo di calore o forse anche per una botta di stanchezza ma qualcuno a un certo punto ha detto: «Chi vuole scommettere che la presidente Andreina Occhipinti lo assolve?». Stremati dall’interminabile attesa di una camera di consiglio che non finiva mai, lungo i corridoi del palazzo di giustizia di Caltanissetta, verso il tramonto, Calogero Antonio Montante detto Antonello dai bookmakers era dato più innocente che colpevole. Scherzi provocati dalle elevate temperature, compli



